/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Abi, tensioni geopolitiche spingono sui tassi di mercato (2)

Abi, tensioni geopolitiche spingono sui tassi di mercato (2)

ROMA, 15 marzo 2025, 12:29

Redazione ANSA

ANSACheck

Secondo i dati dell'Abi, il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso al 4,27% dal 4,32% del mese precedente. Sul lato della raccolta, a febbraio 2025 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato lo 0,82% (0,85% nel mese precedente; 0,32% a giugno 2022). Il tasso sui soli depositi in conto corrente, che non ha la funzione di investimento e permette di utilizzare una moltitudine di servizi, è lo 0,39% (0,41% nel mese precedente; 0,02% a giugno 2022).
    Il margine (spread) sulle nuove operazioni (differenza tra i tassi sui nuovi prestiti e la nuova raccolta) con famiglie e società non finanziarie a febbraio 2025 è di 180 punti base.
    A gennaio 2025 i crediti deteriorati netti (cioè l'insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche) sono diminuiti a 30,5 miliardi di euro, da 32,1 miliardi di settembre 2024 (30,5 miliardi a dicembre 2023). A gennaio 2025 i crediti deteriorati netti rappresentavano l'1,47% dei crediti totali. A settembre 2024, tale rapporto era l'1,54% (1,41% a dicembre 2023).
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza