I lavoratori che hanno contratto
malattie a causa dell'esposizione all'amianto "non devono
sentirsi abbandonati". Lo ha assicurato il direttore generale
dell'Inail, Marcello Fiori, a margine di un incontro a Trieste
nell'ambito dell'iniziativa "Inail insieme".
"Le malattie professionali sono in crescita - ha affermato -
anche perché è in atto una rivoluzione del mondo del lavoro i
cui effetti forse li vedremo tra qualche anno. Pensate alla
rivoluzione della logistica, la rivoluzione del digitale, nuove
dimensioni con le quali il mondo del lavoro fino a qualche anno
fa non si misurava. Mentre purtroppo il tema dell'amianto è
antico, la prima legge addirittura nel 92".
"La cantieristica di Monfalcone - ha aggiunto - purtroppo è
lì a ricordarci come malattie asbesto correlate abbiano tempi di
incubazione addirittura di quarant'anni, quindi noi combattiamo
oggi malattie la cui insorgenza è cominciata 40 anni fa.
Dobbiamo continuare a occuparci di loro, questi lavoratori,
queste aziende non devono sentirsi abbandonati. L'Inail farà la
sua parte - ha concluso - ma serve anche la possibilità che
tutti i medici siano in grado di poter conoscere in tempo e per
tempo l'insorgenza di questi sintomi".
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