Entro il 31 marzo tutte le imprese
italiane dovranno assicurarsi obbligatoriamente contro gli
eventi catastrofali. Il decreto che dà attuazione alla norma
della legge di bilancio 2024 che ha introdotto questo obbligo è
entrato in vigore il 14 marzo. Confesercenti Nazionale ha già
sollevato da giorni il problema, sottolineando che sarebbe "una
corsa contro il tempo soprattutto per le circa 1,5 milioni di
attività del commercio, del turismo e dei servizi che esercitano
in un locale in affitto". Per eventi catastrofici si intendono i
terremoti, le alluvioni, le frane, le inondazioni e le
esondazioni.
Ad alzare ulteriormente la voce è Confesercenti Campania, con
il presidente Vincenzo Schiavo, anche vicepresidente nazionale
con delega al Mezzogiorno, viste le continue scosse di terremoto
che rendono complessa la situazione anche delle attività
commerciali dell'area flegrea.
"Siamo vicini a tutte le imprese, non possiamo lasciare da
soli i commercianti - ha detto il presidente Schiavo - in un
momento di grande difficoltà e di precarietà, in cui gli
alberghi sono già deserti, le attività di ristorazione lamentano
difficoltà e molti negozi rischiano la chiusura se non l'hanno
già fatto. Non solo non incassano più, ma ora dovrebbero essere
gravati di nuove spese per sottoscrivere, obbligatoriamente, la
polizza Catnat entro il 31 marzo. Abbiamo già chiesto al Governo
una dilazione dei tempi che per noi è molto urgente per l'area
flegrea".
Da fonti vicine al Governo sembra che si stia ora valutando
la proroga dell'entrata in vigore di tale obbligo proprio dopo
la segnalazione di Confesercenti e delle altre associazioni di
categoria.
"Nel nostro caso - sottolinea Vincenzo Schiavo - ci sono
motivi estremamente urgenti. Innanzitutto nella zona flegrea i
nostri imprenditori sono già a rischio catastrofe e corrono
seriamente il pericolo di perdere ogni loro investimento dopo
anni di sacrifici. E, sgombrando il campo da equivoci e
cancellando sterili polemiche, parlo di attività affatto
abusive, ma regolarmente in piedi su autorizzazione delle
istituzioni. Ed anzi, si ricordi, sino ad alcuni anni fa
Governo, Regione e Comune avevano chiesto a gran voce ai giovani
del luogo di investire nel loro territorio. Il rischio sisma non
è, ovviamente, colpa di nessuno, ma gli imprenditori non hanno
alcuna responsabilità nell'essere nati in quell'area. Hanno anzi
avuto il merito di creare economia in quella zona, aprendo ivi
la loro attività commerciale. In questo momento, invece, è
necessario trovare una sintesi per sostenere i nostri esercenti
che stanno perdendo lavoro, che vedono le loro imprese in
difficoltà e che a breve dovranno affrontare nuove spese.
Bisogna trovare soluzioni costruttive e nel frattempo occorre un
piano di chiarezza affinchè anche gli imprenditori sappiano cosa
potrà succedere e soprattutto, e di conseguenza, come dovranno
muoversi. Confesercenti è al loro fianco in tutto e per tutto".
Infine Schiavo focalizza l'attenzione su un altro aspetto,
non meno importante: "Per la sottoscrizione di queste polizze
chiediamo anche una parità di trattamento tra Nord e Sud.
Vogliamo scongiurare l'applicazione delle modalità relative alle
RC Auto. Se infatti fossero analoghe, le imprese del Sud e della
Campania probabilmente pagherebbero le polizze anti-catastrofe
il doppio pur incassando quasi la metà di quelle del
Settentrione. E questo non deve accadere".
Sul tema si è già espressa la presidente di Confesercenti
Nazionale Patrizia De Luise, con alcune proposte: "Un impianto
di tutele assicurative così su larga scala è un investimento
importante rendiamolo anche equo e sostenibile. Ad esempio,
sulle polizze assicurative contro il rischio delle catastrofi
naturali grava una tassazione del 22,5%: abbassiamo l'imposta al
2,5% come per le polizze infortuni, oppure destiniamola ad un
fondo per mettere in sicurezza immobili e territorio. In
parallelo all'obbligo assicurativo, va avviato un piano per la
messa in sicurezza che ad oggi manca".
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