In Italia nel 2022 erano ancora 6,6
milioni di residenti non allacciati alla rete fognaria pubblica,
situazione tendenzialmente stabile a livello nazionale rispetto
al 2020 (88,7%). Lo ha rilevato l'Istat e reso noto oggi con le
Statistiche sull'acqua per il periodo 2020-2024 in vista della
Giornata mondiale dell'acqua che ricorre domani.
Nel 2022, l'Italia si colloca al nono posto tra i Paesi
dell'Ue27 per la percentuale di popolazione servita dal servizio
pubblico di fognatura. A livello comunale provvedono 1.866
gestori (-265 rispetto al 2020). Si tratta del servizio con il
più alto numero di gestori e con la quota maggiore di operatori
in economia (1.690, pari al 90,6%). Il servizio è attivo nel
99,5% dei Comuni, con copertura completa o parziale del
territorio. In 41 Comuni, dove risiedono 397mila abitanti (0,7%
della popolazione nazionale), il servizio è invece completamente
assente; 26 di questi sono in Sicilia (6,7% della popolazione
regionale).
Anche laddove è disponibile, il servizio non sempre copre
l'intero territorio comunale, in particolare nelle zone con case
sparse, montane o difficilmente accessibili, o nei Comuni in cui
la rete è stata recentemente attivata. In alcuni casi, la rete
fognaria esiste ma non è ancora in esercizio, poiché manca il
collegamento a un depuratore. Nelle aree prive di fognatura
pubblica, le acque reflue urbane vengono generalmente gestite
attraverso sistemi autonomi di smaltimento, come le vasche
Imhoff private.
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