Nel 2024, quasi il 70% delle persone
di almeno 14 anni ha detto di prestare attenzione a non sprecare
acqua, a conferma della diffusa consapevolezza della necessità
di una corretta gestione delle risorse naturali. Permangono però
differenze regionali significative, con quote che assumono il
valore minimo in Calabria (62,8%) e massimo in Sardegna (75,0%).
Lo rende noto l'Istat nelle Statistiche sull'acqua 2020-2022 in
vista della Giornata mondiale dell'acqua che ricorre domani.
Oltre due persone su tre preoccupate dei cambiamenti
climatici, afferma l'Istituto di statistica spiegando che gli
effetti dei cambiamenti climatici e/o dell'effetto serra
rientrano tra i cinque problemi ambientali che preoccupano di
più le persone con almeno 14 anni: indicati dal 69,2% degli
individui intervistati nel 2024, il valore rimane stabile
rispetto all'ultimo triennio.
Livelli massimi di preoccupazione sono espressi nel
Nord-ovest e nel Centro (rispettivamente 70,3% e 70,4%), minimi
(67,7%) nel Sud. Il 28,5% delle persone di 14 anni e più si
dichiara preoccupata per il dissesto idrogeologico (alluvioni,
frane e valanghe) e la quota sale al 32,4% tra le persone con
più di 55 anni di età. Complessivamente il valore nazionale è in
crescita di due punti percentuali rispetto al 2023.
In particolare, l'aumento è di circa cinque punti percentuali
nel Nord e addirittura di circa nove in Emilia-Romagna, Regione
duramente colpita dagli eventi alluvionali degli ultimi due
anni.
Nel 2024, il 37,9% degli individui di 14 anni e più si
dichiara preoccupato per l'inquinamento delle acque (fiumi,
mari, laghi, falde), valore che sale al 39,8% al Nord-ovest,
mentre nel Sud si attesta al 35,7%. Una maggiore sensibilità sul
tema viene espressa dai giovani tra i 14 e i 24 anni (40,3%)
rispetto agli over 55enni (36,0%).
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