Per l'erogazione dell'acqua i costi sono considerati elevati da quattro famiglie su 10. Lo indica l'Istat nelle Statistiche sull'acqua 2020-2024 precisando che il 39,8% li giudica elevati.
Alti livelli di insoddisfazione per l'entità della spesa si rilevano nelle Isole (55,2%), nel Sud (45,6%) e nel Centro (42,0%); più contenuti nel Nord-ovest (34,2%) e nel Nord-est (29,4%).
C'è ancora poca fiducia degli italiani nell'acqua del rubinetto. Nel 2024, le famiglie che dichiarano di non fidarsi di bere l'acqua del rubinetto sono il 28,7%. Il dato è stabile rispetto al 2023, pur nel contesto di una progressiva riduzione delle preoccupazioni rispetto a venti anni fa (40,1% nel 2002).
Permangono notevoli differenze sul piano territoriale, passando dal 18,4% nel Nord-est al 49,5% nelle Isole, ha riscontrato l'Istat. A livello regionale, le percentuali più alte si riscontrano in Sicilia (50,0%), in Sardegna (48,2%) e in Calabria (39,9%).
La popolazione che risiede nei Comuni centro dell'area metropolitana o in Comuni piccolissimi (sotto i 2mila abitanti) manifesta meno sfiducia nel bere l'acqua del rubinetto (rispettivamente 25,2% e 26,0%). Nel 2024 il 76,2% delle famiglie valuta molto o abbastanza soddisfacente la qualità dell'acqua in termini di "odore, sapore e limpidezza" (l'86,4% nel 2023). Le famiglie insoddisfatte sono il 23,8% del totale nazionale, ma la quota è sensibilmente più alta in Sicilia (37,2%), Calabria (34,4%) e Sardegna (33,9%).
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