"Dazi e guerre commerciali, per un
paese esportatore come l'Italia, il quarto esportatore del
mondo, sono il peggio che può succedere. Quindi bisogna
mantenere i nervi saldi, cercare di capire quali sono i reali
obiettivi dell'amministrazione americana con questa azione,
mantenere aperto uno spiraglio di dialogo per cercare di almeno
di minimizzare gli effetti su alcuni settori che possono essere
molto colpiti, dall'agroalimentare alla meccanica al sistema
moda, cioè tutte quelle eccellenze del made in Italy che trovano
nel mercato americano un mercato molto importante". Lo ha detto
Antonio Gozzi, special advisor autonomia strategica europea,
Piano Mattei e competitività di Confindustria.
"Oggi - ha ricordato Gozzi a margine del convegno sul Piano
Mattei organizzato dall'Unione Industriali di Napoli -
esportiamo gli Stati Uniti circa 6 miliardi l'anno su 60
complessivi e quindi per noi gli Stati Uniti rappresentano il 10
per cento delle nostre esportazioni. Noi dobbiamo continuare a
lavorare con gli europei, però consapevoli del ritardo e dei
limiti di questa Europa. E dobbiamo pensare all'Italia, alla sua
collocazione geografica, al suo ruolo naturale, agli interessi
nazionali che non bisogna avere vergogna di declinare. Perché i
grandi paesi europei, dalla Francia alla Germania, declinano
continuamente i loro interessi nazionali. Allora non si capisce
perché l'Italia non lo può fare". "L'area del Mediterraneo -
secondo Gozzi - rappresenta per il mondo un crocevia strategico.
E l'Italia, in questa situazione, ha un grande ruolo da giocare
che la grande politica estera italiana del passato ha giocato.
Ci sono tutte le condizioni per farlo, anche perché l'empatia e
le affinità culturali con questi paesi come Tunisia, Algeria,
Egitto, Marocco, Libia ci mettono veramente in pole position.
Noi abbiamo un vantaggio competitivo culturale di forza gentile
e contemporaneamente di forza che può garantire la sicurezza e
la stabilizzazione di quest'area del mondo".
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