(dell'inviato Stefano Intreccialagli)
Circondato da decine di
imprenditori, parlamentari, ambasciatori, funzionari e
giornalisti, all'ombra della statua dell'Atlante Farnese portato
a Osaka dal Museo archeologico nazionale di Napoli, Antonio
Tajani ha messo in chiaro che in un periodo geopolitico
"complicato, con il rischio di una guerra commerciale",
l'inaugurazione del Padiglione Italia dell'Expo 2025 "non è
semplicemente un evento mondano. Ma siamo qui perché riteniamo
il Padiglione uno straordinario strumento per la presenza
politica ed economica del nostro Paese, in Giappone e in tutta
l'Asia". E soprattutto, "una vetrina straordinaria per le
eccellenze italiane, un trampolino per le nostre imprese e per
rafforzare l'export". Per farlo, 'l'arma' è quella del Made in
Italy, che "non conosce rivali nel mondo" e con la quale "siamo
in grado anche di abbattere le barriere tariffarie, grazie alla
qualità del prodotto italiano".
Arrivato in Giappone dopo la visita a New Delhi, il
vicepremier ha voluto personalmente dare il via al viaggio di
sei mesi del Padiglione Italia all'esposizione universale
giapponese: insieme al commissario dell'Italia per l'Expo Mario
Vattani e a monsignor Rino Fisichella, commissario del
padiglione della Santa Sede ospitato proprio all'interno di
quello italiano, il vicepremier ha tagliato il nastro della
struttura, ideata dall'architetto Mario Cucinella, che offrirà
ai visitatori "ciò che rappresenta l'Italia". Un racconto quindi
di bellezze: dal Codice Atlantico di Leonardo e "La Deposizione"
di Caravaggio - svelata dal vicepremier nel padiglione vaticano
- fino alle opere di Mimmo Paladino, Jago, Boccioni. Ma
soprattutto, "un racconto di un'Italia che costruisce e che
innova", ha sottolineato l'ambasciatore Vattani. E che sa
affrontare le sfide contemporanee.
E' in questo senso che, dopo gli inni suonati dalla banda dei
Carabinieri, è stato organizzato il primo forum del Padiglione,
dedicato al 'Piano d'azione per l'export italiano', la strategia
varata dal governo in chiave antidazi, con un particolare focus
sull'Asia-Pacifico. A raccontare il potenziale dell'area sono i
numeri: la crescita economica dell'Indo-Pacifico è prevista al
4,4% nel 2025. Lo scorso anno, l'interscambio italiano con la
regione ha raggiunto 144,6 miliardi di euro, con esportazioni
italiane pari a 55,3 miliardi, mentre l'Asean vale da solo 10,7
miliardi di euro di export ed è in crescita del 10,3% rispetto
all'anno precedente. "Mentre dobbiamo aspettare di vedere cosa
accade nei prossimi 90 giorni" sulle tariffe, "non possiamo
perdere tempo: intanto lavoriamo su tutti gli altri fronti e
quella orientale è un'area dove noi possiamo fare di più", ha
detto Tajani, condividendo il palco coi vertici di
Confindustria, Confartigianato, Confcommercio e Altagamma,
insieme ai rappresentanti di Ice, Cdp, Sace e Simest.
Ma non è solo il mondo imprenditoriale a dare slancio al
'saper fare' italiano: per il ministro, la diplomazia economica
va di pari passo con quella dello sport, al quale è stato
dedicato un secondo appuntamento della giornata inaugurale del
padiglione, in particolare al Giro d'Italia "strumento per
esportare il Made in Italy", con la partecipazione del campione
di ciclismo Vincenzo Nibali. Mentre lunedì, protagonista sarà
Milano-Cortina 2026, con una cerimonia di svelamento delle torce
olimpica e paraolimpica.
Nel giro di poche ore, quasi duemila persone hanno già
visitato il padiglione Italia, tra i più attesi e desiderati
dell'Expo di Osaka. L'obiettivo è raggiungere il milione, ha
sottolineato Tajani. Nella precedente edizione, a Dubai, il
Padiglione Italia raggiunse l'obiettivo in 5 mesi nonostante la
pandemia. Quattro anni dopo, la sfida è aperta.
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