"Il lieve peggioramento registrato
nel mese di marzo dai principali indicatori del mercato del
lavoro non può destare, di per sé, alcuna preoccupazione". Lo
afferma l'Ufficio studi di Confcommercio commentando i dati
Istat.
"La riduzione degli occupati, calcolata su dati provvisori e
suscettibili di revisioni, è la prima dallo scorso mese di
ottobre. Allo stesso tempo, l'aumento marginale del numero dei
disoccupati segue il calo ben più ampio registrato a febbraio.
Pur considerando la stima per il mese di marzo largamente
interlocutoria, va rilevato, certamente in modo favorevole, il
continuo aumento dell'occupazione a tempo indeterminato,
elemento che ha sostenuto la crescita del prodotto lordo nel
primo quarto dell'anno in corso", prosegue.
"Le interpretazioni puntuali vanno, però, poste a sistema con
la visione prospettica dell'economia italiana, questa sì
caratterizzata da molti dubbi sulle diverse fragilità
sistemiche. Non è, infatti, detto che nei dati del primo
trimestre siano completamente incorporati gli effetti dei più
recenti incrementi della sfiducia presso famiglie e imprese",
conclude l'Ufficio studi di Confcommercio.
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