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Temi caldi
Far salire di due classi
energetiche il patrimonio edilizio residenziale italiano non
storico consentirebbe un risparmio del 40% sulla bolletta, pari
a un risparmio medio annuo di 1.067 euro ai costi del 2022 e
allo stesso tempo un incremento del valore delle abitazioni. Lo
afferma il rapporto 'Il valore dell'abitare', promosso da
Cresme, Fondazione Symbola, Assimpredil Ance e European climate
foundation (Ecf).
I lavori di riqualificazione energetica hanno generato nel
triennio 2020-2022 più di 1 milione di occupati e nuove figure
professionali nell'industria dell'edilizia, aggiunge la ricerca,
secondo la quale l'Italia è prima in Europa per numero di
abitazioni procapite: lo stock edilizio nazionale al 2022 è di
12.539.173 edifici residenziali e 32.302.242 abitazioni.
"L'edilizia può dare un contributo importante per contrastare
la crisi climatica e ridurre la nostra dipendenza dei
combustibili fossili, in particolare dal gas russo, resa
drammatica dall'invasione dell'ucraina", afferma Ermete
Realacci, presidente della Fondazione Symbola, secondo il quale
"puntare con intelligenza su case green e su edifici sostenibili
abbassa le bollette per famiglie e imprese, aumenta il valore
delle case, favorisce l'innovazione e la crescita di un settore
strategico come l'edilizia, aumenta l'occupazione".
Secondo Lorenzo Bellicini, direttore tecnico di Cresme "la
sfida della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio
italiano che l'Europa pone si gioca su due piani: da un lato
l'ineludibile necessità di incentivi che aiutino il processo di
riqualificazione calibrati su tempi più lunghi e dimensioni del
sostegno più ragionevoli di quelle sperimentate in eccesso con
il superbonus, dall'altro una maggiore attenzione alla qualità
tecnica degli interventi e alla dimostrazione del miglioramento
delle performance energetiche".
"Il recepimento in Italia della versione aggiornata della
direttiva Energy performance of building directive (Epbd) è
sicuramente una delle grandi sfide a cui saremo chiamati nei
prossimi anni e il settore dell'edilizia è pronto", aggiunge
Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance, secondo la
quale "affinchè vengano rispettate le tempistiche e gli
obiettivi, sarà necessario prevedere incentivi fiscali adeguati
e rimodulati anche in base alla qualità tecnica degli interventi
da effettuare, senza accantonare la cessione del credito e lo
sconto in fattura, pianificare gli interventi su un arco
temporale congruo e porre attenzione sulla necessità di
qualificazione delle imprese che devono effettuare i lavori".
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