"La distanza siderale fra le
manifestazioni verbali dell'Inps e la conclamata realtà dei
fatti" si riassume nella questione della "procedura per la
richiesta del bonus di 600 euro prevista dal decreto Cura
Italia: l'Istituto di previdenza pubblica aveva preannunciato
che la delega per attivare la procedura telematica per la
richiesta sarebbe stata affidata ai commercialisti e ai
consulenti del lavoro", ma il risultato è che. "nel decreto
pubblicato in Gazzetta Ufficiale, la delega viene esclusivamente
data ai patronati". Lo si legge nella nota congiunta dei
sindacati dei commercialisti Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic,
Unagraco, Ungdcec ed Unico. La categoria è "al fianco dei
cittadini e delle imprese in tutte le fasi del rapporto con
l'Inps: dalla semplice richiesta delle credenziali private alle
indicazioni dei vari percorsi da seguire per completare le
procedure telematiche. Siamo ben consci delle responsabilità e
della delicatezza del ruolo rivestito, rappresentando aziende ed
artigiani che fortemente soffrono il momento ed è proprio per
questa ragione che pretendiamo chiarezza assoluta su quanto ci
viene demandato e su quanto ci viene permesso". Se, concludono i
professionisti, "l'istituzionalizzazione delle comunicazioni mal
si correla alla costante abitudine della "politica
dell'annuncio" si enfatizza soltanto l'aumento della nebulosità
normativa".
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