"Con il comunicato del 31 agosto
scorso, il ministero dell'Economia commenta con una certa
soddisfazione i dati provvisori sulle entrate tributarie
acquisite al 20 agosto, evidenziando un rialzo delle entrate
versate con il modello F24 rispetto allo stesso mese del 2019",
ma "per i professionisti del settore si tratta della conferma
della serietà del mondo delle partite Iva. Nonostante un anno
orribile, con una pandemia in corso ed una crisi economico
finanziaria solo in fase iniziale, i contribuenti hanno versato
autonomamente le imposte dovute, oltre le stime attese". Lo
sottolineano, in una nota congiunta, i sindacati dei
commercialisti Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco,
Ungdcec ed Unico. In realtà, scrivono i professionisti, "i
numeri snocciolati dal dicastero delineano un'analisi alla cui
base sussiste un errore di fondo: la comparazione di periodi
caratterizzati da profonde disomogeneità sul piano fiscale. Nel
mese di agosto del 2019, i contribuenti, alle prese con le
disfunzioni del sistema Isa, si sono trovati ad affrontare
proroghe di versamenti, molti contribuenti hanno iniziato invece
a versare le imposte a saldo del 2018 a partire dalla fine del
mese di settembre. Appare, dunque, evidente come il confronto
delle dinamiche delle entrate erariali del mese di agosto 2019
con quelle del medesimo periodo del 2020 sia quantomeno un
azzardo", vanno avanti, ed "è da sottolineare, invece
l'incongruenza di un sistema fiscale che incassa tanto e nei
tempi ordinari, nonostante quanto accaduto nel 2020". I
commercialisti ribadiscono che "imprese e professionisti hanno
avuto una sospensione delle attività obbligate e, a cascata, una
riduzione della liquidità disponibile; il governo ha prorogato
di 60 giorni ogni cosa, tranne l'appuntamento con l'Erario", e
"l'unica lettura da dare al dato delle entrate è che siamo
persone serie, facciamo di tutto per rispettare le norme,
nonostante la sordità del Legislatore e dell'Amministrazione
Finanziaria. Ribadiamo fermamente che non ci sentiamo tutelati
ed ascoltati da una politica cronicamente insensibile ai
problemi degli operatori economici", si chiude la nota.
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