"Le criticità non mancano nel disegno
di legge sulla riforma della giustizia tributaria trasmesso alle
Camere", e l'Unione nazionale dei giovani dottori commercialisti
e degli esperti contabili (Ungdcec), "facendo un plauso alle
proposte di modifica avanzate dal Consiglio nazionale" della
categoria, al cui vertice si è da poco insediato il nuovo
presidente Elbano de Nuccio, "ritiene opportuno evidenziare
ulteriori spunti di miglioramento, a partire da quello che
riteniamo più importante, ovvero l'esclusione dei laureati in
Economia dal novero di coloro che possiedono i requisiti per
partecipare ai concorsi per la 'magistratura tributaria'.
Circostanza che crea una discriminazione, stride con il
contenuto delle prove previste per lo stesso esame, e va in
contrasto con la peculiarità della materia" da trattare, ossia
quella fiscale. Lo si legge in una nota del sindacato guidato da
Matteo De Lise. "L'augurio è che, nel corso dell'iter
legislativo, si possano apportare i correttivi necessari per
garantire una maggior efficienza della giustizia fiscale, nel
rispetto dell'equilibrio di tutte le parti nell'ambito di un
giusto processo", va avanti la nota dell'Ungdcec, secondo cui
"un aspetto positivo, invece, riguarda il ruolo del giudice
monocratico che, chiamato a giudicare nelle liti di valore
ridotto, risulta in grado di garantire una maggiore economicità
per la giustizia tributaria. Tuttavia - evidenzia De Lise - la
previsione secondo cui le sentenze di tale giudice possono
essere appellate soltanto in determinati casi, rischia di porre
un pregiudizio alla tutela dei diritti dei contribuenti".
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