Sui salari "c'è una legge delega
incardinata al Senato molto ampia. Partiremo da qui per attivare
il confronto con le parti sociali" e tra le idee della Lega e
quelle di FdI ci sono "differenze semantiche. La direzione è la
stessa, il programma elettorale del centrodestra è molto
chiaro". Così, al QN, il capogruppo di FdI alla Camera Galeazzo
Bignami.
"Noi siamo per un salario giusto - aggiunge - In Italia la
contrattazione collettiva copre circa il 90% dei rapporti di
lavoro. Il rischio è che introducendo il salario minimo in forma
generalizzata poi si arrivi a una disapplicazione dei contratti
collettivi indebolendo la componente di tutela sociale e di
welfare, per noi irrinunciabili. D'altronde il salario minimo
non convince noi, ma neanche illustri esponenti di sinistra".
"Negli ultimi due anni, da quando si è insediato il governo -
dice inoltre - c'è stata la prima inversione di tendenza che ha
aumentato il valore reale dei salari, da oltre 20 anni. Cgil e
Uil puntano sul conflitto e l'ideologia, è il loro modo di fare
sindacato. La Cisl invece sul confronto".
Meloni pronta al bis? "Ha sempre detto che non si sarebbe
ripresentata senza risultati. Il suo consenso cresce anche
perché sta mantenendo gli impegni assunti ed è giusto che si
vada in quella direzione". Su chi sarà il competitor "noi siamo
aperti a ogni scenario. Ma è sotto gli occhi di tutti che tra
Schlein e Conte ci sia una competizione interna che complica
anche i rapporti con la maggioranza. Per quanto ci riguarda, noi
puntiamo a fare il bene degli italiani. Il premierato è la madre
di tutte le riforme, dalla Giustizia, in dirittura d'arrivo, e
l'Autonomia. Porteremo a termine queste riforme prima della fine
della legislatura, non c'è alcuno stallo".
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