"Lo spettro del fascismo circola
in Polonia e noi non possiamo accettare la violenza contro le
marce delle persone Lgbt come quella dell' altra settimana a
Bialystok": la frase è rimbalzata oggi a Varsavia e in altre 20
città durante le manifestazione di solidarietà con i gay
aggrediti da omofobi giunti da tutto il Paese per frenare il
primo Gay Pride (chiamato qui Marcia per l' uguaglianza dei
diritti) svolto a Bialystok, città dell' est del Paese.
Diverse persone sono state brutalmente picchiate, e fatte
bersaglio di insulti omofobi. a polizia ha fermato nei giorni
scorsi 77 aggressori. I media puntano il dito anche contro la
Chiesa cattolica locale, perche' alcuni giorni prima della
marcia il vescovo ausiliare Tadeusz Wojda aveva esortato i
cittadini di Bialystok a reagire. Oggi in tutta la Polonia è
stato condannato l'uso della forza contro i partecipanti alla
marcia. "I diritti umani appartengono a tutti" è stato ribadito
nel corso del raduno svolto nel centro di Varsavia.
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