A meno di due settimane dal terzo anniversario dell'invasione russa dell'Ucraina, la soluzione sembra avvicinarsi ma non chiarirsi. In attesa di un tavolo negoziale, Volodymyr Zelensky continua la sua instancabile offensiva diplomatica dicendosi disponibile a uno scambio di territori diretto con Mosca e aprendo la porta degli affari a Donald Trump, dalle terre rare alla ricostruzione, ma invocando l'indispensabile ruolo americano nelle garanzie di sicurezza.
"Scambieremo un territorio con un altro", ha detto in un'intervista al Guardian, confermando di voler usare la parte occupata nella regione russa di Kursk come merce di scambio, pur non precisando quali territori vorrebbe restituiti. Ma è stato perentorio nel sottolineare che l'Europa da sola non basta: "Senza l'America non ci sono vere garanzie di sicurezza".
E questo resta il nodo centrale, insieme a quali concessioni dovrebbe fare Mosca. Intanto il commander in chief incassa dal Cremlino la liberazione del professore di storia americano Marc Fogel - arrestato nel 2021 e condannato a 14 anni per possesso di marijuana a uso terapeutico - e vanta "progressi enormi" sulla strada dei colloqui di pace.
Ma alza il tiro con l'Ucraina, ventilando che un giorno potrebbe essere russa e pretendendo che Kiev ripaghi in qualche modo gli aiuti americani. "Loro (l'Ucraina) potrebbero fare un accordo, potrebbero non farlo. Potrebbero essere russi un giorno, o potrebbero non essere russi un giorno", ha detto sibillinamente Trump, che poi ha lanciato la sua richiesta.
"Hanno terreni - ha ricordato - di enorme valore in termini di terre rare, in termini di petrolio e gas, in termini di altre cose. Voglio che i nostri soldi siano al sicuro". "Ho detto loro che voglio l'equivalente (degli aiuti, ndr), tipo 500 miliardi di dollari di terre rare, e hanno sostanzialmente accettato, quindi almeno non ci sentiamo stupidi. Ho detto loro che dobbiamo ottenere qualcosa, non possiamo continuare a pagare tutti questi soldi", ha aggiunto.
Zelensky gli ha già promesso contratti per lo sfruttamento delle terre rare e altre preziose riserve minerarie in cambio di una garanzia di protezione. Si stima però che il 40% delle risorse minerarie metalliche dell'Ucraina siano inaccessibili a causa dell'occupazione russa, secondo i dati di We Build Ukraine, un think tank con sede a Kiev.
Per questo l'Ucraina sostiene che è nell'interesse di Trump sviluppare il resto prima che l'avanzata russa ne catturi di più. Il Cremlino dal canto suo ha cavalcato l'uscita di Trump: "Una parte significativa dell'Ucraina vuole diventare Russia, e il fatto che sia già diventata Russia è innegabile", ha commentato il portavoce Dmitry Peskov, riferendosi all'annessione di quattro regioni ucraine con il referendum farsa del 2023.
"Nonostante i molti pericoli, le persone si sono messe in fila e hanno votato", ha proseguito Peskov, affermando che "questo corrisponde in gran parte alle parole del presidente Trump". Si intensificano intanto gli incontri per una svolta.
Venerdì Zelensky vedrà il vicepresidente Usa JD Vance alla conferenza di Monaco sulla sicurezza, dove saranno presenti anche il segretario di Stato Marco Rubio e l'inviato di Trump per il conflitto ucraino-russo Keith Kellogg, tutti coinvolti nell'elaborazione del piano di pace. Il presidente ucraino riceverà poi a Kiev Kellogg il 20 febbraio, ma Trump ha annunciato anche l'invio del segretario al Tesoro Scott Bessent, probabilmente per trattare gli aspetti finanziari, compreso l'accesso alle terre rare.
"Questa guerra deve finire e finirà presto. Troppa morte e distruzione. Gli Stati Uniti hanno speso miliardi di dollari a livello globale, con poco da mostrare come risultati", ha scritto il tycoon su Truth. Da segnalare anche la riunione domani del gruppo di contatto per l'Ucraina, che sarà presieduta per la prima volta dal Regno Unito, a dimostrazione forse della volontà dell'Europa di assumersi responsabilità maggiori, come ha chiesto anche il capo del Pentagono Pete Hegseth.
Reuters: 'Trump vuole che gli europei acquistino più armi Usa per Kiev'
L'amministrazione Trump intende spingere gli alleati europei ad acquistare più armi americane per l'Ucraina in vista di potenziali colloqui di pace con Mosca: lo riporta in esclusiva la Reuters, che cita due persone a conoscenza della questione.
La mossa, commenta l'agenzia di stampa, potrebbe migliorare la posizione negoziale di Kiev. Il piano, se formalizzato, offrirà una certa rassicurazione ai leader ucraini che temono che il presidente Donald Trump possa bloccare ulteriori aiuti al Paese, il cui esercito sta lentamente perdendo territorio sotto l'attacco russo a est.
Funzionari statunitensi, tra cui l'inviato ucraino di Trump - il tenente generale in pensione Keith Kellogg - discuteranno dei possibili acquisti di armi con gli alleati europei questa settimana durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco, affermano le fonti.
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