Acquisizione di quattro regioni ucraine, oltre alla Crimea, e impegno di Kiev a non entrare nella Nato. Sono queste le principali condizioni poste dalla Russia per arrivare alla pace, richieste sulle quali le autorità di Mosca continuano ad insistere anche dopo l'avvio dei contatti con gli Usa che si propongono di arrivare ad una soluzione negoziata del conflitto.
Le condizioni sono state poste dal presidente Vladimir Putin in un discorso solenne tenuto al ministero degli Esteri di Mosca nel giugno dello scorso anno, il primo pronunciato in quella sede dal 2021. Il presidente affermò in quell'occasione che obiettivo di Mosca è ottenere il controllo non solo della Crimea, annessa nel 2014, ma anche dell'intero territorio delle quattro regioni ucraine che attualmente le truppe russe controllano solo parzialmente: Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. Inoltre, Kiev dovrebbe impegnarsi ufficialmente a rinunciare all'adesione alla Nato.
Non appena Kiev dovesse cominciare il ritiro delle truppe dalle quattro regioni e annunciare la rinuncia ad entrare nell'Alleanza Atlantica, "nello stesso minuto verrà dato l'ordine di cessare il fuoco e cominciare i negoziati", aveva assicurato Putin. Le trattative, aveva aggiunto, dovrebbero portare ad "accordi internazionali" che sanciscano anche la "cancellazione di tutte le sanzioni occidentali contro la Russia". Secondo fonti citate dall'agenzia Reuters, tra le richieste presentate dai russi agli americani e discusse con loro nelle ultime tre settimane figura anche l'assicurazione che dopo un accordo di pace non vengano schierate in Ucraina peacekeeper di Paesi Nato. Una ipotesi che anche pubblicamente le autorità di Mosca hanno giudicato come "inaccettabile".
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