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Rutte: 'Se Putin attacca il territorio della Nato risposta devastante'

Rutte: 'Se Putin attacca il territorio della Nato risposta devastante'

Zelensky: 'Gli attacchi russi segno che Mosca non vuole la pace'. Peskov: 'Soddisfatti del dialogo costruttivo con gli Usa'. Una reporter russa uccisa da una mina al confine con l'Ucraina.

ROMA, 26 marzo 2025, 12:50

Redazione ANSA

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Il segretario generale della Nato Mark Rutte © ANSA/EPA

Il segretario generale della Nato Mark Rutte © ANSA/EPA

"Voglio essere chiaro quando si parla della difesa della Polonia o di altro territorio Nato: se qualcuno pensa, sbagliando, che ci può attaccare senza conseguenze, incontrerà la risposta fiera di questa alleanza, la nostra reazione sarà devastante". Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte in visita a Varsavia. "Deve essere chiaro a Vladimir Putin e ad altri che pensano di attaccarci". 

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sottolineato intanto che "lanciare attacchi su larga scala dopo i negoziati di cessate il fuoco è un chiaro segnale al mondo intero che Mosca non perseguirà una vera pace". Zelensky ha ricordato che "dall'11 marzo c'è stata una proposta degli Stati Uniti per un cessate il fuoco totale, una cessazione completa degli attacchi. E letteralmente ogni notte, attraverso i suoi attacchi, la Russia continua a dire "no" alla proposta di pace dei nostri partner". 

"Ieri sera - ha proseguito Zelensky -, nei nostri cieli si sono verificate altre 117 prove di come la Russia continui a trascinare questa guerra: 117 droni d'attacco, la maggior parte dei quali Shahed. Un numero significativo è stato abbattuto dai nostri difensori aerei. Dnipro, Sumy, Cherkasy e altre regioni sono state attaccate dalla Russia. C'è stato un massiccio attacco di droni su Kryvyi Rih, che ha preso di mira un'impresa locale e infrastrutture civili. A Okhtyrka, nella regione di Sumy, sono state danneggiate case, negozi e infrastrutture civili. Anche le comunità nelle regioni di Donetsk, Kharkiv e Zaporizhzhia sono state colpite".

"Tutti coloro che sono stati colpiti devono ricevere assistenza. Ma ci deve essere anche una chiara pressione e una forte azione da parte del mondo sulla Russia: più pressione, più sanzioni dagli Stati Uniti, per fermare gli attacchi russi", conclude il presidente ucraino.

 

Il ministero della Difesa russo accusa le forze armate ucraine di aver "continuato ad attaccare le infrastrutture energetiche" russe "nonostante la dichiarazione pubblica" dI "Zelensky sull'accettazione degli accordi russo-americani raggiunti a Riad il 24 marzo per fermare gli attacchi contro gli impianti energetici civili". E sostiene che in questo modo stia "di fatto facendo di tutto per interrompere gli accordi russo-americani raggiunti sulle misure passo dopo passo per risolvere il conflitto". Lo riporta l'agenzia Interfax. 

Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha dichiarato intanto che Mosca è "sodisfatta" per "come si sta sviluppando il nostro dialogo" con gli Usa: in modo pragmatico, costruttivo ed efficace".

Peskov ha aggiunto che l'attuazione dell'accordo per la sicurezza della navigazione sul Mar Nero "può essere attivata dopo che sono soddisfatte una serie di condizioni".

Il Cremlino ieri ha affermato che gli accordi tra Russia e Usa possano entrare in vigore dopo "il ritiro delle sanzioni contro Rosselkhozbank e altre istituzioni finanziarie coinvolte nel garantire il commercio internazionale di alimenti (compresi i prodotti ittici) e fertilizzanti, collegandoli allo Swift e aprendo i necessari conti di corrispondenza". 

 

Vertice sull'Ucraina con Meloni, Salvini, Tajani e Crosetto

Si è concluso il vertice di governo a Palazzo Chigi, convocato per definire la linea del governo in vista del summit "sulla pace e la sicurezza dell'Ucraina" della 'coalizione di volenterosi' a cui la premier Giorgia Meloni parteciperà domani a Parigi. La riunione è durata poco meno di un'ora.

 Alla riunione hanno partecipato, oltre a Meloni, i due vicepremier Antonio Tajani (in videocollegamento dal Friuli Venezia Giulia) e Matteo Salvini, il ministro della Difesa Guido Crosetto, nonché militari e diplomatici.

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