Il recente arresto del penalista ed
ex magistrato amministrativo Ahmed Souab ha suscitato un'ondata
di indignazione tra le opposizioni in Tunisia. In attesa della
sua comparizione oggi davanti al giudice istruttore del polo
antiterrorismo di Tunisi, l'Ordine nazionale degli avvocati
(Onat), il potente sindacato Ugtt, un gruppo di 40
organizzazioni della società civile e persino i tifosi della sua
squadra del cuore, lo Stade Tunisien, hanno chiesto a gran voce
la sua liberazione immediata, denunciando «una deriva
repressiva» e l'uso "improprio" della legge antiterrorismo
contro le voci critiche del potere.
Souab è in stato di fermo dal 21 aprile con accuse «a
carattere terroristico» legate a un video in cui criticava le
pesanti condanne (fino a 66 anni) inflitte a 40 oppositori nel
cosiddetto «processo per complotto alla sicurezza dello Stato»,
di cui di alcuni era il difensore. Secondo i suoi legali il
fermo impedisce per 48 ore qualsiasi colloquio difensivo, misura
che il Consiglio dell'Ordine bolla come «violazione flagrante
dei diritti della difesa». Le organizzazioni che hanno preso le
sue parti ricordano nel documento che Souab, come membro del
collegio di difesa degli imputati nel «processo del complotto»,
è «parte essenziale» del diritto a un equo processo per gli
oppositori politici.
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