L'ex ministro degli Esteri della
Colombia, Alvaro Leyva, è tornato a denunciare il presidente
Gustavo Petro per una presunta dipendenza dalla cocaina che,
afferma, rappresenta una condizione di "inabilità manifesta"
alla carica di capo dello Stato.
Lo ha fatto attraverso una seconda lettera pubblica
riprodotta interamente anche sui suoi social dove annuncia
inoltre di aver inviato lo scritto anche agli ambasciatori
accreditati in Colombia affinché informino i rispettivi governi
di tale situazione.
Dopo la prima missiva del 23 aprile dove affermava di essersi
reso conto della presunta dipendenza di Petro durante un viaggio
ufficiale a Parigi a luglio del 2023, Leyva descrive adesso
altri episodi che darebbero conto di un agire "erratico e
imprevedibile" del presidente non compatibile con la sua carica.
Tra questi cita un'affermazione sconveniente resa durante
una dichiarazione congiunta con il presidente tedesco
Steinmeier, o un presunto atteggiamento scortese tenuto nei
confronti del presidente cinese Xi Jinping a Pechino durante un
pranzo ufficiale.
Tra gli episodi descritti anche uno occorso a Firenze quando
era già presidente eletto e che richiese l'intervento della
Polizia, o le due volte che piantò al telefono il presidente
turco Erdogan.
Se alla prima lettera Petro aveva risposto minimizzando la
denuncia e affermando che la sua assenza da impegni ufficiali a
Parigi nel 2023 si dovette al fatto che si recò a visitare la
figlia e i nipoti che vivono da tempo nella capitale francese,
sulla seconda lettera del suo ex ministro il presidente
colombiano non si è ancora pronunciato.
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