Nicolás Maduro ha chiesto al
Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e
all'Alto Commissario per i diritti umani Volker Türk di
intervenire a favore dei migranti venezuelani detenuti nel
carcere di massima sicurezza di El Salvador su richiesta degli
Stati Uniti.
Secondo quanto riferisce il ministero degli Affari Esteri di
Caracas, Maduro ha parlato telefonicamente con Guterres e con
Türk per chiedere al sistema delle Nazioni Unite di assumere un
"fermo impegno" nel garantire i diritti dei migranti
venezuelani, "assicurando il rispetto del diritto
internazionale, in particolare quello che protegge le persone in
movimento".
Il governo chavista avrebbe quindi chiesto il "rilascio
immediato e incondizionato" dei 238 venezuelani imprigionati nel
Centro di Confinamento per i terroristi (Cecot) fatto costruire
dal presidente salvadoregno Nayib Bukele per ospitare i
pericolosi membri delle 'maras', le temibili gang che hanno
insanguinato per anni il paese centroamericano.
I venezuelani detenuti sono accusati dagli Usa di essere
pericolosi criminali e membri della gang internazionale Tren de
Aragua ma Caracas denuncia che vengono tenuti in prigione
"illegalmente, senza alcun processo giudiziario".
I parenti di alcuni dei detenuti, identificati nei video
diffusi dal governo di Nayib Bukele, sostengono che si tratta
semplicemente di migranti detenuti perché hanno tatuaggi.
Secondo quanto afferma Caracas sia Guterres che Türk si
sarebbero impegnati ad "attivare tutti i meccanismi disponibili
per ripristinare, il prima possibile, i diritti palesemente
violati dei migranti venezuelani".
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