Il conflitto in corso tra gli
eredi di Diego Armando Maradona per lo sfruttamento dei diritti
di immagine e del 'marchio Maradona' è emerso appieno oggi a
Buenos Aires nell'ottava udienza del processo che indaga le
circostanze della morte dell'idolo argentino.
La disputa commerciale è già oggetto di una causa che si
svolge parallelamente e che vede come indagato l'avvocato Matías
Morla, socio del 'Diez' e amministratore delle sue finanze negli
ultimi anni di vita.
Morla è accusato di frode nei confronti degli eredi diretti,
i figli di Maradona, e di essersi approfittato delle precarie
condizioni psico-fisiche del 'Diez' per appropriarsi dei diritti
di sfruttamento attraverso le sorelle.
Interrogata sulla questione Claudia Maradona - la più piccola
delle sorelle di Diego - non ha saputo precisare il momento
esatto in cui Maradona avrebbe ceduto tale beneficio, affermando
che "lo ha detto a voce, durante l'estate del 2019".
Sempre Claudia ha ammesso che attualmente riceve un beneficio
"ogni mese attraverso la sorella Rita" che presidente" della
società Sattvica Sa fondata da Morla e che gestisce i diritti di
sfruttamento.
Sul banco degli imputati oggi è sfilata anche la sorella Ana,
di 74 anni, che sulla questione dei benefici che riceve per i
diritti di immagine ha solo detto che "Diego voleva che stessimo
bene, che non ci mancasse nulla".
In diverse dichiarazioni ai media, l'avvocato delle figlie,
Fernando Burlando ha suggerito che la figura di Morla è legata
direttamente anche alla comparsa dello staff medico che ha preso
in cura Maradona negli ultimi mesi di vita e accusato oggi di
averne provocato la morte.
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