"E' importante che tutti i
Paesi che partecipano alla Cop30 di Belem facciano pervenire al
più presto i loro Contributo nazionale determinato (NDC) con cui
delineano le loro ambizioni climatiche. Si tratta di un segnale
politico importante", è l'appello rivolto dalla Ceo della Cop30,
Ana Toni, in un incontro con la stampa estera, a Rio de Janeiro.
Toni ha illustrato gli assi principali del processo
preparatorio della conferenza delle Nazioni Unite, ricordando il
ruolo strategico del Brasile e dell'impegno del Paese nella
lotta alla deforestazione e ai cambiamenti climatici.
Nella sua presentazione, la Ceo ha insistito sulla natura
collettiva della Cop30, dove è importante che ciascun Paese
faccia la propria parte. In particolare, Toni ha riconosciuto
che "i conflitti geopolitici in corso e la guerra dei dazi
sottraggono attenzione e risorse alla questione ambientale",
così come preoccupa "l'uscita degli Stati Uniti" con
l'amministrazione Trump. Ed ha poi ribadito l'importanza
dell'impegno dei Paesi sviluppati a contribuire con almeno 300
miliardi di dollari all'anno alla lotta globale contro il
cambiamento climatico, mentre la grande sfida resta quella di
mantenere il limite di 1,5 gradi.
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