Friedrich Merz ha rotto "tutte le promesse che aveva fatto in campagna elettorale" e per questo la sua candidatura ha rischiato di essere affossata, ecco perché "si dovrebbe aprire la strada a nuove elezioni in Germania".
L'Afd ha brindato all'esito del primo voto al Bundestag, con le parole della leader Alice Weidel a metà mattinata, subito dopo l'incredibile autogol di Unione e Spd nell'elezione di Merz alla cancelleria federale. E il segretario del gruppo parlamentare dell'ultradestra tedesca, Bernd Baumann, bollava la sconfitta come il conto da pagare per la sua "truffa elettorale".
L'impressione, però, è che anche le fila di Afd siano rimaste spiazzate dall'esito della prima votazione: neanche loro si aspettavano che Merz potesse mancare il quorum. In fondo, non era mai successo nella storia della Repubblica federale. Ecco perché quando è stato annunciato il risultato della prima votazione più che gioia, c'è stata sorpresa: "E ora che si fa?", devono aver pensato anche dai banchi dell'ultradestra.
In fondo, nelle settimane scorse Merz aveva già superato prove difficili: sempre al Bundestag aveva fatto approvare piani di investimento miliardari e l'opposizione di Afd si era fatta sentire. In quella circostanza c'era da attendersi qualche mal di pancia tra gli stessi parlamentari della Cdu, chiamati ad approvare un maxipiano di debiti che avevano espressamente escluso in campagna elettorale. Tuttavia, il voto si era concluso felicemente. Stavolta nessuno aveva fatto i conti con un Merz azzoppato ancora prima di iniziare il suo cancellierato.
Ma poi un altro segnale ha mostrato come tutti volessero chiudere positivamente la giornata, come se questa fase di transizione tra vecchio e nuovo governo avesse stancato anche l'opposizione: quando è stato necessario modificare il calendario dei lavori e anticipare la seconda votazione al pomeriggio, non si è opposto nessuno. L'accordo è stato trovato tra i gruppi parlamentari "democratici", quindi oltre a Cdu-Csu e Spd anche quelli dei Verdi e della Linke, e al momento del voto in aula ha accettato anche l'Afd. I parlamentari dell'ultradestra si sono messi in fila, dopo l'elezione di Merz, per stringergli la mano e fargli gli auguri. Anche Weidel e Tino Chrupalla, l'altro copresidente del partito. La sensazione è che l'ultradestra abbia capito che Merz non è il leader che porterà la Cdu ad ammorbidire la linea del cordone sanitario attorno all'Afd e si preparano a un'opposizione dura sui provvedimenti.
E che anche loro siano rimasti senza parole quando Merz è stato azzoppato dai suoi.
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