Si è concluso dopo 5 anni il
mandato in India di Andrea Baldi, il direttore dell'Istituto
Italiano di Cultura di Delhi che prenderà servizio domani a
Caracas, in Venezuela. La Farnesina ha appena pubblicato il
bando per la posizione di Direttore di "chiara fama", per la
sede, come a Londra e Parigi, mentre il posto di Baldi è stato
coperto, ad interim, da Emanuela Mennella.
In una conversazione con l'Ansa, Baldi ha definito la sua
esperienza indiana, la terza dopo Brasile e Libano,
"estremamente positiva. L'India è un paese con un patrimonio
culturale potente, ricco e complesso, che mi ha imposto un
dialogo e un confronto molto serrato", ha detto. "Ho risposto
stimolando da subito collaborazioni tra artisti italiani e
indiani, in tutti i settori: dalla musica, che ha visto nascere
il duo Anatma di Emilio Bezzi, liutista milanese e Rohan
Dasgupta, sitarista indiano, all'arte, con ad esempio, i disegni
di Marta Roberti trasformati in tappeti ricamati da artigiani
kashmiri, alla letteratura, con il libro in uscita che, curato
da Matteo Trevisani e Sumana Roy, raccoglie racconti di giovani
scrittori dei due paesi".
Lo stop imposto dalla pandemia ha solo ritardato le
retrospettive dedicate a Fellini, al 700esimo anniversario della
nascita di Dante, ai 100 anni dalla nascita di Pasolini, o gli
spettacoli di danza delle compagnie Instabili Vaganti e Artemis,
che, concepiti nel 2020, sono arrivati sui palcoscenici indiani
due mesi fa. Con i fondi accantonati nel 2020 Baldi ha dotato
l'Istituto di un pianoforte ritenuto uno dei migliori nella
capitale indiana. Grazie anche ai corsi di lingua e di cucina, e
al ristorante italiano Diva, l'Istituto Italiano di Cultura di
Delhi è una realtà che attrae ogni giorno decine di persone.
"I soci erano meno di mille quando sono arrivato, oggi sono
più di tremila", è il saluto di Baldi. "Ringrazio Delhi che ha
risposto al nostro lavoro con interesse e affetto, al di là
delle migliori aspettative".
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