L'Ambasciatore d'Italia in Bosnia
Erzegovina, Marco Di Ruzza, ha inaugurato a Sarajevo presso il
Museo di Storia la mostra "Buone nuove: Women changing
architecture", dedicata al ruolo delle donne nella storia
dell'architettura e realizzata in collaborazione con il
Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione
internazionale e con il Museo MAXXI di Roma.
L'apertura della mostra, ad ulteriore riprova del prestigio e
della visibilità di cui l'evento ha goduto presso la società
locale, si è collocata nel quadro delle "Giornate di
Architettura di Sarajevo" (Dani Arhitekture u Sarajevu),
rassegna biennale di consolidata importanza che vede la
partecipazione di studi di architettura da tutto il mondo. Nel
realizzare la mostra, l'Ambasciata si e' inoltre avvalsa del
partenariato con lo studio 'LIFT Spatial Initiatives', guidato
dalle architette Dunja Krvavac e Irhana Sehovic, una
collaborazione che ha consentito di integrare l'esposizione con
pannelli specificamente dedicati a protagoniste
dell'architettura bosniaco-erzegovese (quali Greta Ferusic,
Ognjenka Finci, Vedina Babahmetovic, Sanja Galic Grozdanic).
Un pubblico ampio e qualificato, allargato a numerosi esponenti
della comunita' internazionale, ha fatto da cornice all'evento
inaugurale. Nel suo intervento l'Ambasciatore Di Ruzza ha
sottolineato il ruolo di indiscussa rilevanza che ricopre
l'architettura nell'ambito dell'impegno culturale italiano in
Bosnia Erzegovina (BiH). In proposito e' stato ricordato
l'attesissimo appuntamento annuale della "Giornata del Design
italiano in BiH" e il fermo sostegno al progetto del Museo di
Arte contemporanea "Ars Aevi", concepito da Renzo Piano
all'indomani della guerra in Bosnia-Erezegovina per ospitare
l'omonima collezione: un'iniziativa, quest'ultima, che ha
beneficiato recentemente di un promettente rilancio dopo
numerosi anni di stasi anche grazie alla costante azione di
impulso da parte italiana. Evidenziata altresi' l'importanza di
focalizzare l'evento sulla componente femminile, a maggior
ragione alla luce di recenti episodi di femminicidio che hanno
scosso l'opinione pubblica bosniaco-erzegovese (uno,
particolarmente efferato, avvenuto a Gradacac lo scorso 11
agosto, ha suscitato diffuso sdegno e manifestazioni di piazza,
provocando anche una breve interruzione del Sarajevo Film
Festival). Emblematica, in tale ottica, la circostanza che
all'inaugurazione della mostra ha presenziato la Rappresentante
per la BiH di UN Women.
"La nostra diplomazia culturale in BiH - cosi' Di Ruzza - si
conferma in tal modo duttile strumento non solo per consolidare
ulteriormente i rapporti bilaterali, ma anche per affrontare
temi di cruciale rilevanza nel tessuto locale, quali la
riconciliazione, il dialogo interetnico, la coesione sociale, le
politiche giovali e, appunto, la parità di genere".
Presente all'evento anche uno dei curatori, il prof. Pippo
Ciorra (architetto, senior curator presso MAXXI-Architettura e
professore presso l'Università di Camerino), che ha illustrato i
contenuti della mostra e guidato il pubblico attraverso i
pannelli espositivi, partecipando altresì a proficui momenti di
scambio e confronto con architetti locali.
La mostra rimarrà aperta al pubblico sino al 29 settembre.
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