E' stata inaugurata presso il
"Consiglio Generale della Cultura", principale spazio
espositivo di Bengasi, la mostra l'"Arte come identità". Lo
rende noto la Rappresentanza diplomatica italiana in Libia
sottolineando che si tratta di un'iniziativa nata dall'idea di
un confronto espositivo tra artiste libiche e italiane in
occasione della "Giornata del Contemporaneo" del 2023 e che il
seguito, sul piano logico e concettuale, di un evento svoltosi
on line, organizzato lo scorso anno dal Console Generale
d'Italia a Bengasi in occasione della edizione della "Giornata
del Contemporaneo" del 2022.
Insieme al curatore, Ludovico Pratesi, sono state quindi
individuate per questo progetto tre artiste: Adelita Husni-Bey,
Elena Mazzi e Shefa Salem, tutte legate alla visione dell'arte
come veicolo identitario ed espressione di un processo di
riflessione sulla riattivazione del "Genius Loci", analizzato
attraverso il linguaggio artistico non solo come paesaggio e
territorio in senso fisico, ma soprattutto dal punto di vista
concettuale e simbolico. Un tema estremamente attuale
nell'epoca della globalizzazione, dove i criteri di definizione
dell'identità, sia collettiva che individuale, vengono
sottoposti a continui mutamenti e trasformazioni; problematiche
che rendono indispensabile oggi una ridefinizione di criteri
legati alla riaffermazione della persona nel rispetto della
diversità. Questi elementi hanno condotto il curatore ad
immaginare un dialogo tra diversi punti di vista, attraverso gli
sguardi di una giovane artista libica che vive e lavora a
Bengasi come la Salem, della italo-libica Husni-Bey, già
rappresentata al Padiglione Italia della Biennale di Venezia, e
dell'italiana Elena Mazzi. Le opere da loro presentate indicano
punti di vista specifici, di ispirazione storica, sociale ed
antropologica, legati a temi come il paesaggio, l'archeologia,
la storia e il viaggio, concepito come possibilità di rilettura
della propria identità soprattutto in senso psicologico e
culturale. La mostra, aperta a Bengasi per un mese prima di
trasferirsi a Tripoli all'inizio del 2024, si prefigge quindi
l'obiettivo di avviare ulteriori connessioni durature tra Libia
e Italia attraverso la collaborazione culturale e di far
conoscere nel settore dell'arte contemporanea le realtà
esistenti sulle due sponde del Mediterraneo. (ANSA)
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