L'astronauta e 'diplomatico' dello
spazio Roberto Vittori ha indicato nelle "risorse
extra-atmosferiche", a partire da quelle sulla "superficie della
luna", "la prossima sfida, la prossima opportunità" della
ricerca spaziale.
Parlando a un evento organizzato all'Ambasciata d'Italia a
Berlino in occasione della terza Giornata Nazionale dello Spazio
italiana, Vittori ha ricordato ieri che "dal punto di vista
economico, sappiamo che il valore dello spazio è di circa mezzo
trilione (di dollari) e che potrebbe raddoppiare rapidamente. Ma
- ha aggiunto - si tratta principalmente di servizi offerti dai
satelliti". "Parlare di utilizzo di risorse extra-atmosferiche",
"per esempio di fare il pieno delle auto con l'idrogeno che
viene dalla superficie della luna, è fantasia? No. È qualcosa
che può diventare realtà".
"Ci sono una serie di domande tecniche a cui dobbiamo
rispondere", ha ammesso l'astronauta in attività dal 2002
invitando i giovani ricercatori a "guardare oltre": Vittori lo
ha detto rivolgendosi a studenti impegnati nelle competizioni
internazionali "CanSat" (l'Accademia aeronautica di Pozzuoli) e
CubeSat (del Politecnico di Milano e dell'Università di Padova)
che all'evento hanno presentato le loro realizzazioni in fatto
di mini-satelliti.
L'astronauta ha ricordato di essere stato il "primo addetto
spaziale" dell'Italia, avendo ricoperto questo incarico tra il
2012 e il 2021 presso l'ambasciata italiana a Washington quando
era guidata proprio da Armando Varricchio, l'Ambasciatore ora a
Berlino. "La diplomazia spaziale" del resto, ha ricordato ancora
Vittori, "è iniziata in Italia nel settembre 1962, quando
l'allora vicepresidente Johnson volò a Roma per firmare il primo
accordo spaziale con il governo italiano per il nostro primo
satellite, il San Marco". Foto: @ Dario Laganà
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