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A Sarajevo evento Masterchef, nell'ambito del progetto Brat

A Sarajevo evento Masterchef, nell'ambito del progetto Brat

Partecipazione di giovani migranti. Con amb. Di Ruzza

SARAJEVO, 12 luglio 2024, 18:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Si è tenuta a Sarajevo, presso la Scuola Superiore Cattolica 'Sv. Josip', l'iniziativa 'MasterChef', che si inquadrava tra le attività previste nell'ambito del progetto Brat (Balkan Route - Accoglienza in Transito). Tale progetto si prefigge di favorire una migrazione ordinata, sicura e responsabile in Bosnia Erzegovina, potenziando e diversificando i servizi di accoglienza per i migranti, migliorandone le condizioni sanitarie e psicologiche e promuovendo la creazione di più strette relazioni con le comunità di accoglienza.
    Finanziato dall'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), Brat annovera tra i soggetti attuatori numerose organizzazioni italiane e locali quali Caritas Italiana, Ipsia Acli, Croce Rossa Italiana, Caritas Bosnia Erzegovina, Ifs-Emmaus e la Società di Croce Rossa della Bosnia Erzegovina.
    L'iniziativa 'MasterChef' ha visto la partecipazione di diversi gruppi misti di una ventina di giovani studenti della scuola e di 6 minori non accompagnati che attraversano la rotta balcanica, ospitati nella Safe House di Sarajevo, struttura a sua volta finanziata dal progetto Brat. All'iniziativa erano presenti l'Ambasciatore Marco Di Ruzza, Anxhela Zeneli di Caritas Italiana, Mersiha Behlulovic di Aics e alcuni rappresentanti di Ipsia Acli, oltre a una docente della scuola ospitante. L'attività si è svolta con il fondamentale supporto del prestigioso chef Miran Karic, che, con grande professionalità e generosità, ha guidato i giovani nelle realizzazioni gastronomiche, incoraggiandoli a mettersi alla prova attraverso un intenso e appassionato lavoro di squadra.
    I giovani partecipanti hanno collaborato nella preparazione di diverse pietanze, anche tipiche delle loro terre di origine, al fine di promuovere la cultura e le tradizioni di Paesi come Marocco, Siria, Afghanistan e Pakistan e di contribuire a sviluppare buone relazioni tra la popolazione migrante e quella locale. Uno degli obiettivi dell'attività è proprio quello di migliorare la percezione della popolazione locale nei confronti dei migranti, utilizzando il cibo come strumento per favorire un dialogo multiculturale e l'accoglienza. Tutti i concorrenti hanno ricevuto attestati di partecipazione e premi, ma, come affermato da Anxhela Zeneli, "lo spirito della gara non è stata la competizione o la rivalità, piuttosto quello della conoscenza reciproca e del rispetto delle diversità, dell'inclusione e della condivisione delle identità culturali individuali".
    Da parte sua, l'Ambasciatore Di Ruzza ha sottolineato l'importanza del progetto Brat per una migliore gestione dei flussi migratori in Bosnia Erzegovina e delle politiche di accoglienza: tale iniziativa contribuisce in tal modo a sostenere il Paese balcanico nel suo percorso di adesione europea - che viene fortemente spalleggiato dall'Italia - in un settore importante e delicato. "Questo evento - ha soggiunto Di Ruzza - dimostra altresì che la cucina e il buon cibo rappresentano un potente strumento di inclusione e integrazione culturale in grado di promuovere la comprensione reciproca e di porgersi come una vera manifestazione di arte, genio e creativita': proprio questo è lo spirito con cui ogni anno proponiamo nelle principali città della Bosnia Erzegovina la rassegna della Settimana della cucina italiana".
   

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