All'Ambasciata italiana a Londra si
è svolto il primo di una serie di dibattiti dedicati alla
navigazione sostenibile, con l'obiettivo di promuovere pratiche
innovative per la tutela degli oceani e la costruzione di un
futuro più sostenibile. L'evento, organizzato dall'Ufficio
Marittimo dell'Ambasciata e intitolato 'Towards Sustainability:
Greener Seas for a Better Tomorrow', ha riunito esperti di
spicco provenienti dal mondo accademico, dall'industria e da
organizzazioni internazionali. Tra i relatori, la professoressa
Elda Belja dell'International Maritime Law Institute di Malta e
la professoressa Monica Canepa della World Maritime University
di Malmö, che hanno condiviso le loro ricerche sul ruolo dei
combustibili alternativi, come il biometano e l'idrogeno, e
sull'importanza delle tecnologie avanzate per migliorare
l'efficienza energetica e ridurre l'impatto ambientale, nel
corso di un dibattito moderato dalla corrispondente Claudia De
Meulemeester del Financial Times.
Nel suo discorso di apertura, l'ambasciatore d'Italia a
Londra, Inigo Lambertini, ha sottolineato l'importanza di
ridurre l'impatto ambientale della navigazione attraverso
soluzioni innovative. Tra i temi centrali affrontati: la
riduzione delle emissioni di gas serra, la gestione sostenibile
delle acque di zavorra e la lotta all'inquinamento da plastica.
L'ambasciatore ha inoltre elogiato il lavoro dell'Organizzazione
Marittima Internazionale (IMO) nello sviluppo di una strategia
globale per la riduzione delle emissioni del settore. "Oggi, più
che mai, la sostenibilità non è una scelta, ma una necessità. La
navigazione deve evolversi per ridurre il proprio impatto
ambientale, adottando soluzioni innovative e pratiche
responsabili ", ha dichiarato Lambertini. "L'Italia è orgogliosa
di contribuire a questo impegno globale, lavorando fianco a
fianco con l'Organizzazione Marittima Internazionale per
sviluppare strategie efficaci nella riduzione delle emissioni e
nella tutela degli oceani. Solo attraverso la collaborazione tra
istituzioni, industria e comunità scientifica, possiamo
costruire un futuro più verde e sicuro per i nostri mari e per
le generazioni future", ha concluso l'ambasciatore.
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