La piantumazione di ricercati
esemplari di rose, provenienti dalla città di Fukuyama, a sud
ovest del Giappone, nel giardino della Ambasciata d'Italia a
Tokyo, è coincisa con il sessantesimo anniversario
dell'inaugurazione della storica Residenza. L'evento ha visto la
presenza del Sindaco della località situata nella prefettura di
Hiroshima, Naoki Edahiro, assieme alle ricercate "Mystery Rose",
scoperte nel periodo Edo (in Giappone dal 1603 al 1868), e da
allora diventate il prodotto di punta della floricultura locale.
"Gesti come questo dimostrano che la diplomazia non si limita
alle parole o agli accordi formali; essa vive anche attraverso
gesti simbolici tra le persone che rafforzano l'amicizia e la
cooperazione tra le nostre nazioni", ha sottolineato davanti a
una folta platea l'Ambasciatore d'Italia Gianluigi Benedetti.
"Queste bellissime rose saranno ammirate da tutti coloro che
visiteranno la Residenza e renderanno questo giardino ancora più
bello e significativo". I lavori della sede della diplomazia
italiana a Tokyo iniziarono nell'aprile del 1964 in un edificio
storico creato da due architetti: l'italiano Pierfrancesco
Borghese e il giapponese Masachika Murata. L'ambasciata è oggi
definita un museo senza tempo, con una ricca collezione di opere
d'arte e un suggestivo parco che risale al 1.600, con un
rilevante retaggio storico. Fu proprio nell'ampio giardino che
nel 1703 si consumò un evento storico per il Giappone: il
suicidio rituale di dieci dei 47 Samurai di Ako al servizio di
Asano Naganori, vissuto tra il 1667 e il 1701, la cui storia per
vendicare la morte del proprio signore è rievocata da uno dei
più noti drammi del teatro "kabuki".
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