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Uomo armato davanti alla Cia, paura ma niente spari

Uomo armato davanti alla Cia, paura ma niente spari

Fermato al quartier generale di Langley, 'in preda ad una crisi'

WASHINGTON, 19 marzo 2025, 22:06

Redazione ANSA

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Man with gun is arrested after standoff near CIA headquarters © ANSA/EPA

Man with gun is arrested after standoff near CIA headquarters © ANSA/EPA

Carri armati, squadre speciali, team anti-bomba ed Fbi. La presenza di un uomo armato davanti al quartier generale della Cia a Langley ha provocato una risposta massiccia delle forze dell'ordine e la chiusura di tutte le strade attorno alla sede dell'agenzia in Virginia. La situazione si è poi risolta con un arresto e nessun ferito ma la tensione è durata diverse ore tanto più che l'incidente si è verificato all'indomani della pubblicazione di migliaia di documenti fino ad oggi segreti sull'assassinio di John Fitzgerald Kennedy.

L'allerta è scattata alle 10 ora locale con un primo allarme sulla presenza di un uomo armato "in preda ad una crisi di nervi" davanti all'entrata dalla Cia. Le prime notizie parlavano di colpi sparati e una persona barricata, con le squadre speciali Swat che setacciavano l'edificio e quelle anti-bomba alla ricerca di eventuali minacce. In serata poi la polizia ha annunciato di aver fermato un sospetto e precisato che aveva solo puntato l'arma contro l'edificio senza aprire il fuoco.

Nessun altro dettaglio è stato rivelato al momento e un portavoce della Cia si è limitato a dire che "ulteriori dettagli verrano forniti a tempo opportuno". Testimoni hanno riferito di uno scenario "di guerra" con le strade che conducono al grande complesso della più grande agenzia d'intelligence del mondo occidentale sbarrate da enormi veicoli militari.

Per quanto blindato e di difficile accesso, non è la prima vola che il quartier generale di Langley viene preso di mira. Il 25 gennaio 1993, il pachistano Mir Aimal Kansi sparò e uccise due dipendenti della Cia mentre erano fermi a un semaforo nelle loro auto e ne ferì altri tre. Kansi confessò poi di aver agito per motivi politici. "Ero arrabbiato con la politica del governo degli Stati Uniti in Medio Oriente, in particolare nei confronti del popolo palestinese". Scappato dagli Stati Uniti e inserito nella lista dei dieci fuggitivi più ricercati dell'Fbi, fu catturato in Pakistan nel 1997 e consegnato agli Stati Uniti dove fu dichiarato colpevole e giustiziato con l'iniezione letale nel 2002. 

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