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Balneari in piazza, 'pronti a chiudere le spiagge'

Balneari in piazza, 'pronti a chiudere le spiagge'

Gasparri: "Risorse non scarse, la categoria comunichi meglio"

ROMA, 11 aprile 2024, 17:17

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

La battaglia dei balneari per chiedere a un governo, definito più volte "amico", di approvare al più presto una legge che dia certezze al settore fa prendere alle associazioni del comparto due strade differenti in questa giornata di mobilitazione a Roma. Da una parte una grande manifestazione a piazza Santi Apostoli, organizzata da Sib e Fiba con migliaia di lavoratori e concessionari degli stabilimenti insieme ai sindaci dei territori, arrivati da tutta Italia. Dall'altra due conferenze stampa, organizzate alla Camera dei deputati e al Parlamento Europeo da Assobalneari Italia, aderente a Federturismo-Confindustria, e Base Balneare con Donnedamare: insieme a loro anche esponenti di Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega.
    In piazza, i toni sono netti: "Siamo pronti a tutti i confronti e a rivalutare ogni ipotesi", ma "per avere regole certe se sarà necessario ci saranno nei prossimi mesi ulteriori step di forte pressione verso la politica, anche valutando, ahimé, nei primi giorni di giugno di chiudere l'offerta balneare italiana - avverte Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba -. Se non verremo ascoltati siamo pronti a tenere le spiagge chiuse". Se non ci saranno passi avanti "con grande rispetto, presidente della Repubblica e presidente Meloni, il 2 giugno, la Festa della Repubblica ve la organizziamo noi sulle nostre spiagge - sottolinea poi, unendo veemenza e ironia nel suo intervento, rivolto al mondo della politica, Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio -.
    Poi vi organizziamo anche la campagna elettorale per le Europee e, visto che una settimana dopo i politici verranno in Puglia, vi organizziamo pure il G7".
    In contemporanea dagli incontri nelle sedi istituzionali arriva "un appello forte a nome di tutti i balneari italiani" contro una "applicazione distorta della Bolkestein" che "lede gli interessi del nostro Paese", anche perché "rischia di gettare nell'incertezza lavorativa decine di migliaia di persone" sostengono Fabrizio Licordari e Bettina Bolla, presidenti di Assobalneari-Confindustria e di Base Balneare. Per Maurizio Gasparri (Forza Italia), "come dimostrato in sede di mappatura, la maggior parte delle spiagge italiane sono disponibili per l'insediamento di nuove imprese: pertanto la direttiva Bolkestein che regola la concorrenza non dev'essere applicata, perché la scarsità di risorse non sussiste". Comunque "ribadisco che i balneari hanno bisogno di produrre una comunicazione unitaria più efficace".
   

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