Per tutti è stato il ministro dell'Armonia. Per il presidente del Senato, Ignazio La Russa, Pinuccio Tatarella era anche "un tesoro di amico". Ed è grazie al suo impegno che è potuta nascere, ha osservato, "la destra europea di governo". A 26 anni dalla morte "del padre della destra italiana", a Bari la Fondazione Tatarella, in collaborazione con la Fondazione Alleanza Nazionale, ha voluto così celebrare l'uomo e il politico scomparso nel 1999 all'età di 64 anni in un convegno dal titolo 'La destra di governo di Tatarella. A 30 anni dalla nascita di Alleanza Nazionale'.
Fabrizio Tatarella, nipote di Pinuccio e vicepresidente della fondazione a lui intitolata, ricordando il "contributo" del suo "pensiero politico e culturale" ha sottolineato come Giorgia Meloni ora stia realizzando il suo "sogno", quello "di costruire una destra di governo in Italia ed in Europa, come la nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente della Commissione europea dimostra".
L'impegno politico di Tatarella è stato espresso anche dal presidente del Senato in un videomessaggio. "Non ci sarebbe stata la nascita di Alleanza nazionale senza Pinuccio Tatarella e Pinuccio Tatarella non sarebbe quello che tutti noi ricordiamo essere stato se non avesse contribuito in maniera decisiva a far nascere la destra europea di governo, la destra di Alleanza nazionale che poi - ha evidenziato il presidente del Senato - è l'antesignana di Fratelli d'Italia".
Per La Russa, "la storia della destra politica italiana del dopoguerra è concatenata. Sono tanti anelli, l'uno diverso dall'altro, ma tutti agganciati al precedente che hanno in comune il simbolo, la fiamma, ma hanno un'evoluzione politica e di pensiero a cui appunto Pinuccio Tatarella contribuì in maniera decisiva".
A Bari anche il presidente del gruppo dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, insieme a Tatarella negli anni della nascita di An. "Pinuccio Tatarella è stato un tessitore. Ha convinto la destra - ha sottolineato Gasparri - a diventare aperta al centrodestra, a diventare un movimento che pensasse ad alleanze".
Anche il sindaco di Bari, Vito Leccese (che guida una coalizione di centrosinistra), ha voluto riconoscere la sua propensione al dialogo anche con gli avversari politici.
"Tatarella era un politico che aveva lanciato sfide importanti come quella di cambiare il codice genetico della destra italiana", ricordato "per i suoi tentativi di riconciliazione: diceva che su questioni rilevanti per lo Stato anche gli opposti devono dialogare".
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