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Garanti detenuti indicono una mobilitazione nazionale

Garanti detenuti indicono una mobilitazione nazionale

La conferenza nazionale la fissa per il 3 marzo

PERUGIA, 20 febbraio 2025, 18:56

Redazione ANSA

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La Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale ha indetto una mobilitazione nazionale per il 3 marzo.
    Lo ha annunciato in un documento con il quale denunciano il "silenzio assordante da parte della politica e della società civile sul carcere".
    "Sono passati due mesi dal discorso di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha richiamato tutti al rispetto della dignità di ogni persona e dei suoi diritti anche per chi si trova in carcere" ricordano in un documento i Garanti. Che chiedono "soluzioni giuridiche immediate sia alla politica che all'Amministrazione penitenziaria attraverso provvedimenti che riducano il sovraffollamento e migliorino le condizioni di vita dentro le carceri". "Alla società civile - aggiungono - chiediamo invece una sensibilità che superi la visione carcero centrica".
    In particolare i Garanti sollecitano l'approvazione urgente di misure deflattive del sovraffollamento per chi deve scontare meno di un anno di carcere; l'accesso alle misure alternative ai detenuti, in particolare per quei 19.000 mila che stanno scontando una pena o residuo di pena inferiore ai tre anni e si trovano in una posizione di poter accedere; l'attuazione della circolare sul riordino del circuito della media sicurezza per quanto riguarda la chiusura delle sezioni ordinarie con progetti di inclusione socio-lavorativa, attività culturali, ricreative, relazionali; garantire l'affettività in carcere.
    La Conferenza nazionale dei Garanti territoriali "si chiede come la politica, i singoli direttori delle carceri, i magistrati di sorveglianza, intendono agire per l'attuazione della sentenza della Corte costituzionale in tema di tutela del diritto all'affettività delle persone detenute e del diritto a colloqui riservati e intimi (senza controllo visivo)". "Occorre da subito - aggiungono , aumentare le telefonate e le videochiamate, soprattutto in casi specifici, perché questo rappresenta un ulteriore modo per tutelare l'intimità degli affetti dei detenuti. Inoltre, occorre che la Magistratura di Sorveglianza si impegni ad aumentare i giorni di permesso premio per i ristretti".
   

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