/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Draghi: 'La Germania si riarma, c'è il rischio che l'Europa non la segua'

Draghi: 'La Germania si riarma, c'è il rischio che l'Europa non la segua'

La decisione tedesca di aumentare la spesa è un punto di svolta

26 marzo 2025, 20:19

Domenico Conti

ANSACheck
Draghi:  'La Germania si riarma, c 'è il rischio che l 'Europa non la segua ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Draghi: 'La Germania si riarma, c 'è il rischio che l 'Europa non la segua ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Il massiccio piano di investimenti in difesa e riarmo di Berlino deve essere un "game changer" europeo e non restare un'iniziativa solo tedesca. E sulla risposta ai dazi di Trump, con l'avvicinarsi del 'Liberation Day' annunciato dalla Casa Bianca per il 2 aprile, servirà lucidità e pragmatismo: "se Trump costruisce un muro tariffario, non è nel nostro interesse costruire un muro tariffario. Dobbiamo chiederci: reagire o no?" visto che l'Europa "è più vulnerabile" degli Usa e della Cina a potenziali shock sul commercio internazionale.
Mario Draghi torna sulla sfida epocale lanciata da Donald Trump che vuole il disimpegno da un'Europa che ieri ha definito "parassita", e dall'aggressività della Russia ai confini orientali. L'ex premier e presidente Bce, a Hong Kong all'Hsbc Global Investment Summit, avverte anzitutto che per l'Europa che "il tempo è scaduto": il messaggio da Washington è "o vi difendete da soli o siete indifesi" di fronte a "un nemico, che è la Russia". Berlino ha risposto con una "svolta" dispiegando una potenza di fuoco che negli anni arriverebbe a 600 miliardi.


Bruxelles è corsa ad annunciare il suo 'Piano per la prontezza' alle minacce esterne ma per Draghi c'è il rischio, che chiama in causa la Commissione europea, che se questo processo "non viene gestito correttamente, la Germania si riarmerà, ma gli altri no". Parole che riecheggiano quelle pronunciate a Roma la scorsa settimana a favore di una difesa che "non può che avvenire su scala europea" dove "il ricorso al debito comune è l'unica strada" perché alcuni Paesi più indebitati "non possono permettersi significative espansioni del deficit".
Un vulnus che sta già avendo conseguenze finanziarie: il piano di spesa di Berlino, consentiti dal suo debito bassissimo, sta creando mal di pancia a Sud, anche in Italia, dove al traino dei Bund i rendimenti dei Btp sono saliti di un punto pieno.


Qualcuno, fra le banche d'investimento, suggerisce che la Bce dovrebbe intervenire. Francoforte intanto ragiona se tagliare o no i tassi ad aprile e Fabio Panetta, governatore della Banca d'Italia e consigliere Bce, chiede pragmatismo e focus sui dati economici: "da un lato la debolezza economica sta esercitando una pressione al ribasso sull'inflazione", dall'altro proprio il piano di difesa potrebbe portare "un potente stimolo fiscale".
Nel ragionamento di Draghi, un approccio frammentato sulla difesa, oltre che sul piano finanziario, avrebbe ripercussioni anche sull'efficacia della difesa europea. Forse anche strategiche, visto che sulla fermezza da tenere nei confronti di Mosca non tutte le forze politiche la pensano allo stesso modo.
Il nodo va sciolto cogliendo l'urgenza del momento, visti i malumori suscitati dal piano inizialmente battezzato 'Rearm Eu'.
Persino il pacchetto di prestiti Ue da 150 miliardi, anziché trasferimenti a fondo perduto, suscita mal di pancia. Destinati ad amplificarsi se e quando si affronteranno le sinergie industriali e finanziarie necessarie alla difesa europea. E infine la "catena di comando superiore che coordini eserciti eterogenei fra loro" che Draghi aveva evocato una settimana fa, presagio di perdita di sovranità nazionale proprio nelle alte sfere militari, lì dove fa più male alle forze nazionaliste.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza