"Nelle attuali democrazie si nega il diritto di essere sé stessi, vedi il divieto di manifestazioni Lgbtq+ nell'Ungheria di Orban. Si arrestano gli oppositori politici, vedi l'arresto di Imamoglu nella Turchia di Erdogan, oggi ospite del governo Meloni, quale migliore occasione per dire qualcosa sul pericolo insito nella repressione del dissenso politico? Oppure dove, secondo una lettura invertita dalla VII disposizione transitoria della Costituzione, si identifica una giovane fornaia che esalta i valori costituzionali e non si identifica nessuno dei partecipanti ad una folta manifestazione in cui si rende omaggio alla memoria del fondatore del partito fascista". Così il segretario dell'Anm Rocco Maruotti all'assemblea nazionale della Cgil contro mafia e corruzione.
"Non si può comprendere - secondo Maruotti - l'impatto di una riforma costituzionale di questa portata se non si allarga lo sguardo su un orizzonte più ampio, nazionale e internazionale. C'è un progressivo arretramento dei presidi costituzionali che hanno garantito il libero esercizio dei diritti fondamentali, in Italia e anche in Europa".
La riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati "rappresenta un tentativo, neanche troppo velato, di indebolire l'autorità giudiziaria e il suo governo autonomo. Una riforma che vuole realizzare una riscrittura dei rapporti tra poteri dello Stato attraverso il controllo del potere giudiziario da parte del potere esecutivo". Così il segretario dell'Anm Rocco Maruotti all'assemblea nazionale della Cgil contro mafia e corruzione. "Una riforma - aggiunge Maruotti - che vuole allentare il controllo di legalità sulla politica e privare la giurisdizione dell'autorevolezza di cui solo un giudice autonomo e indipendente può godere. Tutto questo non potrà mai tradursi in un vantaggio per i cittadini, se non che per alcuni cittadini meno uguali degli altri".
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