"Fino all'età di 9 anni avevo vissuto serenamente la mia vita di bambina ebrea. Ma da un giorno all'altro è stata profondamente sconvolta". E' il racconto di Virginia Della Seta, alunna nell'anno scolastico 1938-1939 della scuola Alberto Cadlolo nel centro di Roma, dalla quale fu allontanata dopo l'emanazione delle leggi razziali.
Della Seta è tornata in quella scuola 86 anni dopo ri-accolta simbolicamente in una cerimonia che ha visto anche l'apposizione di una targa in ricordo di quanti come lei, studenti ma anche insegnanti come Nilda Levi, dovettero lasciarla. "E' molto emozionante per mia madre - ha sottolineato il figlio, Roberto Pierluigi, che l'ha accompagnata alla cerimonia - tornare oggi nella sua scuola dopo ben 86 anni e alla tenera età di 96.
Una scuola dalla quale è stata ingiustamente e vergognosamente allontanata a causa della promulgazione di quelle scellerate leggi razziali che rappresentano e hanno rappresentato uno dei momenti più bui della nostra storia". Della Seta, per voce di suo figlio, ha ricordato poi come fu poi accolta dalla scuola Umberto I nella sezione ebraica, "dove le maestre cercavano di farci sentire il minor disagio possibile per quella anomala situazione ma comunque eravamo 'quelli del pomeriggio' perché la mattina c'erano 'i normali'. Quindi di mattina si andava ai giardini, in solitudine fra noi, perché 'i normali' erano a scuola". Le cose andarono poi peggiorando e suo padre, insieme ad altri sei familiari, tra i quali un bimbo di due anni furono arrestati dai tedeschi e deportati nei campi di sterminio nazisti, dai quali non fecero più ritorno.
La storia di Della Seta, come quella di molti altri studenti vittime delle leggi razziali, è emersa anche grazie al lavoro dell'Associazione dei docenti italiani per la memoria, attraverso lo studio e il confronto tra gli archivi e i registri scolastici. Ogni targa per gli alunni 'ritrovati' - spiega la presidente Tiziana Della Rocca - viene scoperta nelle scuole in occasione di una data storicamente significativa. Quella alla scuola Cadlolo è in occasione dell'ottantesimo della Liberazione affinché non si perda mai la memoria di quanto accaduto". Alla cerimonia era presente anche una sezione della scuola ebraica oltre che l'assessore alla memoria dell'Ucei e Miriam Dell'Ariccia, dell'organizzazione Progetto Memoria che ha portato la sua testimonianza raccontando quando, a due anni e mezzo, nel 1943, fu costretta a scappare e a nascondersi a Riano sotto falso nome. "La mia testimonianza ragazzi - ha detto parlando agli alunni - è rivolta soprattutto a voi: immaginate una bimbetta di due anni e mezzo che arriva in un posto dove non la conosce nessuno e le dicono 'questo non è più il tuo nome'.
Sono vissuta per 9 mesi con un altro nome perché mi dovevo nascondere, non ero libera". "Coltivare la memoria - ha detto il preside Alessio Santagati - è il presupposto per costruire un mondo migliore. Anche se è poco a Virginia Della Seta restituiamo oggi uno dei giorni di scuola che le sono stati indebitamente rubati".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA