Ironico, leale ed elemento d'unione con le congregazioni. Nato nel piccolo paesino di Borno in Val Camonica, è stato il cardinale Giovanni Battista Re - decano del collegio cardinalizio - a celebrare i funerali di papa Francesco.
Novantun anni compiuti lo scorso 30 gennaio, Re proviene da una famiglia di contadini, anche se suo padre era falegname e la mamma casalinga. Ha un fratello e cinque sorelle, una delle quali religiosa canossiana. Entrato nel seminario di Brescia all'età di undici anni, nel 1945, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, vi compì gli studi medi e superiori e frequentò i corsi filosofici e teologici. Fu ordinato sacerdote dal vescovo di Brescia, monsignor Giacinto Tredici, il 3 marzo 1957.
Per anni è stato rappresentante della Santa Sede all'estero, prima a Panama e poi in Iran, prima di rientrare in Vaticano presso la Segreteria di Stato, dove rimase per 28 anni. Il 9 ottobre 1987 fu promosso segretario della Congregazione per i vescovi e ricevette l'ordinazione episcopale dalle mani di Giovanni Paolo II, nella Basilica Vaticana, il 7 novembre dello stesso anno, come arcivescovo titolare di Vescovìo. Contemporaneamente è stato anche segretario del collegio cardinalizio.
La sua collaborazione con Wojtyla è stata continua. Come sostituto della Segreteria di Stato, ha anche accompagnato il Pontefice in numerosi viaggi apostolici in Italia e all'estero. Da vescovo scelse il motto "Virtus ex alto".
Nominato cardinale nel 2001 proprio da papa Giovanni Paolo II, ha partecipato al conclave dell'aprile 2005 che ha eletto Benedetto XVI e a quello del marzo 2013 che ha eletto papa Francesco. Il 18 gennaio 2020, Bergoglio ha approvato l'elezione, fatta dai cardinali dell'Ordine dei vescovi, a decano del Collegio cardinalizio. Ruolo che gli è stato prorogato proprio da Bergoglio, di cui aveva la massima stima, il 7 gennaio di quest'anno. Con Francesco ha sempre avuto un ottimo rapporto di sintonia e fedeltà. Persona fidata e uomo 'politico', attento conoscitore della diplomazia, Re è sempre stato gentile anche con i giornalisti, seppur parco di notizie.
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