"Abbiamo giocato praticamente due partite diverse tra primo e secondo tempo".
Gonzalo Quesada, il ct dell'Italia del rugby che ora tornerà, dopo undici anni, tra le prime dieci del ranking internazionale, definisce così la sfida che i suoi hanno pareggiato 13-13 a Lilla contro la Francia.
"C'è del rammarico, comunque questo risultato non è un
miracolo ma è frutto del lavoro - dice ancor Quesada -. Il primo
tempo è il risultato del lavoro disciplinato e coraggioso dei
nostri giocatori, cosa che conferma che i ragazzi sono
assolutamente consapevoli del livello di sforzo che possono
sostenere. All'intervallo abbiamo parlato tra di noi e ci siamo
detti di mantenere la palla e obbligare la difesa francese a
occupare tutta la larghezza del campo. Rispetto a Inghilterra e
Irlanda, oggi ho visto l'Italia migliore perché sempre più
stiamo mettendo sul campo quello che prepariamo in allenamento,
e ora mi sento molto più felice: possiamo lavorare bene in vista
delle prossime due partite".
Il ct parla poi parla dell'impatto sulla partita dell'ultimo
calcio, quello di Garbisi finito sul palo. "Abbiamo giocato
bene, il palo ci ha negato la possibilità di una prima storica
vittoria al Sei Nazioni in Francia - dice il tecnico -, ma una
palla che entra o non entra non pregiudica ciò che di buono
abbiamo fatto: sono contento della prestazione".
Il capitano azzurro Michele Lamaro sottolinea che "non siamo
felici del risultato di oggi, ma non sarà un calcio a cambiare
la nostra prestazione". "Quesada ci sta portando un approccio
imprevedibile, che ci permette di essere liberi in situazioni
come quella della meta di Capuozzo - aggiunge Lamaro -, che
nasce da una ripartenza alla mano dai nostri 22, dopo che nel
primo tempo e per larghi tratti di gara avevamo usato il piede".
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