Daniele Conti si dimette e va via
dal Cagliari dopo ben 23 anni. Attualmente ricopriva il ruolo di
coordinatore tecnico della Primavera ma per anni, da giocatore e
quando ha appeso le scarpe al chiodo per entrare
nell'organigramma del club, è sempre stato considerato una
bandiera.
La società in una nota sul sito web parla di "dimissioni
improvvise e dettate da ragioni personali". Nel suo comunicato
la società parla di rammarico ed esprime l'auspicio "di poter
lavorare di nuovo insieme in futuro".
Le dimissioni del "capitano" arrivano a 24 ore dall'operazione
di polizia che ha coinvolto, solo come indagato, il fraterno
amico Andrea Cossu, anche lui dirigente rossoblù, per diversi
reati attribuiti a una frangia del gruppo ultrà Sconvolts ma
anche dopo l'addio al Cagliari di un altro ex compagno di
squadra, l'ex allenatore della Primavera Alessandro Agostini,
chiamato da Giulini in prima squadra proprio per cercare di
salvare il Cagliari dalla B nelle ultime tre giornate.
Il presidente aveva chiamato proprio Cossu e Conti a dargli una
mano. Ma il Cagliari era finito in Serie B.
Daniele Conti, figlio di Bruno eroe del mondiale 1882, era
arrivato a Cagliari giovanissimo, nel 1999. E con il club
rossoblù era rimasto per tre lustri sino alla partita d'addio
dell'estate 2015. Poi l'ingresso nell'area tecnica del club nel
2016." Le sue qualità umane - scrive il Cagliari - unite
all'esperienza e al forte senso di appartenenza ai colori
rossoblù sono state una risorsa preziosa, in particolare nella
scoperta, crescita e valorizzazione dei giovani".
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