"Fare il testimonial degli egames mi
ha aiutato a conoscere in mondo che credevo lontano da me, per
età e interessi, ma poi mi sono accorto che era anche un modo
per stare vicino ai giovani e alle cose che li appassionano.
Così ho fondato una mia academy, il Team Gullit, per allenare
giovani talenti. L'anno scorso abbiamo anche vinto la Champions
League, così posso dire di essere il solo ad averlo fatto sul
campo e negli egames". Ruud Gullit riassume così, al telefono
con l'ANSA, il percorso che in pochi anni lo ha portato ad
essere una figura di spicco nel mondo degli egames, tanto da
essere stato nominato ambasciatore della Esport Champions League
2024.
L'ex campione, Pallone d'oro 1987, è ora uno dei
protagonisti, insieme con Daniele De Rossi, del primo episodio
di 'WePlay', la docuserie originale, visibile su Dazn, che
esplora il legame tra il mondo del calcio tradizionale e
l'universo del gaming. "E' stata una bella esperienza, fatta con
degli amici, e siamo in tanti ex calciatori a credere negli
egames - afferma Gullit - e diventare anche investitori. Ma per
me è importante anche l'aspetto formativo, perchè ad esempio chi
è nel mio team non pensa solo a giocare, ma deve impegnarsi
nello studio e anche nello sport in modo attivo, che sia calcio
o altro".
E proprio su questo mondo è puntata la lente della docuserie,
divisa in sei puntate e realizzata da Mkers, la prima società
nel settore esport e gaming in Italia, in collaborazione con
Philips OneBlade. "Con Philips OneBlade, il team Gullit ha una
collaborazione da un paio d'anni e da allora abbiamo vinto una
coppa del mondo e una Champions League - spiega l'ex rossonero
-. Mkers ha ideato e realizzato la serie, mettendo insieme
alcuni di noi, con De Rossi e Alessandro Florenzi che ne sono
tra gli investitori. Il mondo degli egames è in continua
crescita, ci sono sempre più appassionati e tornei in tutto il
mondo. Posso dire che mi ha conquistato e dare un nostro
contributo lo trovo appassionante".
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