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Mondiali sci, Shiffrin salta il Gigante: 'Ho paura, è straziante' 

Mondiali sci, Shiffrin salta il Gigante: 'Ho paura, è straziante' 

Come Biles, la mente ferma la sciatrice più vincente di sempre 

ROMA, 10 febbraio 2025, 15:34

Redazione ANSA

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Mondiali sci: Shiffrin  'rinuncio al Gigante, ho troppa paura ' © ANSA/EPA

Mondiali sci: Shiffrin 'rinuncio al Gigante, ho troppa paura ' © ANSA/EPA

La paura che immobilizza prima la mente e poi i muscoli degli sportivi, anche quelli più forti destinati a fare leggenda.

Come già successo in passato all'asso della ginnastica, l'americana Simon Biles, fermatasi per lo stress e i 'demoni' mentali e a importanti calciatori, anche la connazionale Mikaela Shiffrin ha dovuto rinunciare alla gara di Gigante ai Mondiali di sci di Saalbach perché non ha ancora superato a livello mentale il trauma del suo ultimo infortunio nella stessa disciplina, a Killington, negli Stati Uniti, due mesi fa.

Una brutta caduta che l'ha costretta ad operarsi due volte e dopo la quale annunciò che non avrebbe più fatto le discese.

Ora la decisione della sciatrice piu' vincente di sempre di non fare nemmeno il Gigante, mentre a peggiorare ancor più il suo stato emotivo anche il lungo lo stop del suo fidanzato, il campione norvegese Aleksander Aamodt Kilde, fermo da quasi due anni per una spaventosa caduta a Wengen.

Scherzi della mente dovuti a particolari stati d'ansia o di depressione che hanno fermato anche calciatori famosi come l'ex portiere di Juve e Roma Szczęsny che chiese il cambio perché di continuare a giocare proprio non se la sentiva e l'ex Atalanta Ilicic bloccato da un tremendo stato depressivo. Una decisione sofferta quella della super campionessa Shiffrin annunciata sui social con un lungo post, a tre giorni dalla gara di Gigante a cui doveva participare ai Mondiali austriaci.

"Ho messo tutta la mia energia per rimettere in forma il mio Gigante per iniziare i miei Mondiali giovedì. Per farla breve... Io non ci sono. Al momento sto affrontando alcuni ostacoli mentali per tornare in Gigante con l'intensità necessaria per le gare. Onestamente, non mi aspettavo di vivere così tanti problemi mentali e post traumatici a causa del mio infortunio a Killington". "Come sempre - ha aggiunto l'americana, a un passo dalla vittoria numero 100 in Coppa del Mondo -, ho provato a tuffarmi nella sfida, sperando di ricominciare dai Mondiali. Immaginavo che la mia passione e la mia voglia di competere mi avrebbero fatto superare le barriere mentali. Forse sarà così più avanti, ma non ci sono ancora. È stato straziante fare i conti con quanta paura ho in una disciplina che ho amato tanto solo 2 mesi fa". Non farà il Gigante a Saalbach, ma domani la Shiffrin sarà in pista con Breezy Johnson nella combinata a squadre.

"Dato che ora abbiamo capito che il Gigante non è ancora a posto, ho l'opportunità di unirmi ai miei compagni di squadra nella squadra combinata", ha scritto sempre su Instagram: nella gara di domani, solo slalom speciale. "Breezy mi ha detto: 'se vuoi fare la combinata a squadre, sarei onorata di fare coppia con te. Non per la medaglia, ma perché questo sport è divertente e sarebbe bello chiudere il cerchio dopo tutti questi anni'. Siamo state compagne di stanza, avversarie, amiche. E ha ragione... sarà così bello chiudere il cerchio. Che viaggio ha fatto, conosce le sfide mentali di questo sport meglio di chiunque altro. Ha lottato con le unghie e con i denti per arrivare fin qui, e ora è campionessa del mondo. Il suo viaggio, la sua grinta e la sua determinazione mi hanno ispirato tantissimo".

Johnson, vincitrice a Saalbach della libera, è infatti reduce da una squalifica di 14 mesi per violazione delle norme antidoping, che la stessa discesista a stelle e strisce svelò nel corso della passata stagione quando si autosospese in attesa del giudizio da parte dell'Usada, l'agenzia antidoping statunitense, che aveva avviato un'indagine nei suoi confronti per mancata reperibilità a tre controlli. Uno stop non dovuto quindi a infortuni o a stati d'ansia, ma dal quale c'e' bisogno, per ripartire, di un duro lavoro mentale .


   

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