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Volandri: 'Ingiustizia per Sinner ma almeno è finita'

Volandri: 'Ingiustizia per Sinner ma almeno è finita'

Il capitano dell'Italia di Coppa Davis: 'La Wada ha voluto dimostrare che esiste'

ROMA, 16 febbraio 2025, 18:46

Redazione ANSA

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Sinner © ANSA/EPA

Sinner © ANSA/EPA

"E' un'ingiustizia non vedere Jannik giocare per tre mesi, ma l'unica parte positiva è che sia finito questo periodo complicato per lui. Ha giocato per quasi un anno con un macigno sulla testa e ci ha fatto vedere quanto realmente abbia le spalle larghe". Così il capitano azzurro di Coppa Davis, Filippo Volandri, commenta a SuperTennis l'accordo tra l'azzurro n.1 al mondo e la Wada per il caso Clostebol.

 

"Non c'è stata una responsabilità di Jannik in questa contaminazione, ci si è appellati alla responsabilità oggettiva per qualcosa che in futuro la Wada ha già annunciato che non processerà - ha aggiunto l'ex tennista -. Ora possiamo essere contenti che sia finita, e di poterlo riabbracciare agli Internazionali d'Italia. Dispiace per tutto quello che è successo. Credo che la Wada dovesse dimostrare che esiste e l'ha fatto nel peggiore dei modi" ha sottolineato Volandri.  
   

Volandri

 

Sabalenka: 'Sono davvero spaventata dal sistema'

La n.1 al mondo del tennis, Aryna Sabalenka, non commenta l'esito del caso Sinner, ma afferma di essere diventata estremamente cauta per evitare di infrangere le rigide regole antidoping e di fidarsi del sistema "Se prima non mi importava di lasciare il bicchiere d'acqua e andare in bagno in un ristorante, ora non bevo più dallo stesso bicchiere - ha detto la bielorussa -. Questa cosa ti entra in testa testa. Se qualcuno ha usato una crema su di te e tu risulti positiva, ti attaccheranno e non ti crederanno o cose del genere. In sostanza si diventa troppo spaventati dal sistema. Non vedo come potrei fidarmi". A Dubai ha parlato anche la statunitense Jessica Pegula, finalista dell'US Open 2024 e componente del consiglio giocatrici della Wta, sostenendo che le incongruenze nel modo in cui i casi vengono elaborati e giudicati stanno creando un ambiente ingiusto per tutti i tennisti. "Il processo sembra semplicemente non essere tale - ha detto l'americana - ma dipendere solo dalle decisioni e dai fattori che i controllori prendono in considerazione, e si inventano le proprie decisioni. In sostanza, l'intero processo va seriamente esaminato e considerato. Credo che nessuno dei giocatori si fidi del sistema in questo momento. Penso che si debba fare qualcosa al riguardo perché sembra davvero ingiusto".

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