Un segno di grande solidarietà e
vicinanza è quello che ha mostrato re Carlo III ricevendo nella
residenza di Sandringham nell'est dell'Inghilterra il presidente
Volodymyr Zelensky, con indosso la sua immancabile tenuta
militare, per risarcirlo dell'umiliazione in mondovisione subita
alla Casa Bianca nell'incontro con Donald Trump e il suo vice JD
Vance. Il sovrano ha scelto di accoglierlo uscendo dal sontuoso
edificio di epoca vittoriana subito dopo l'atterraggio
dell'elicottero che aveva portato il presidente nel Norfolk
appena concluso il cruciale vertice di Londra sull'Ucraina e
sulla sicurezza europea: hanno sorriso e si sono stretti
calorosamente la mano davanti ai fotografi prima di iniziare il
loro colloquio, durato circa un'ora, mentre fuori dalla tenuta
alcune persone sventolavano le bandiere blu e gialle di Kiev.
La scelta del luogo, Sandringham, considerata una residenza
reale simbolo dell'intimità familiare per i Windsor, dove fra
l'altro Carlo III è solito trascorrere i momenti di riposo dopo
i trattamenti contro il tumore che gli era stato diagnosticato
l'anno scorso, e non certo deputata ad accogliere i capi di
Stato e le personalità come invece Buckingham Palace o il
castello di Windsor, fa ben comprendere come l'incontro sia
avvenuto al di fuori del normale protocollo e deciso col governo
del premier Keir Starmer per mostrare rispetto al leader ucraino
dopo quanto accaduto a Washington. Ancor di più se si considera
che la scorsa settimana il primo ministro aveva consegnato nel
suo incontro alla Casa Bianca con Trump l'invito del sovrano per
una seconda visita di Stato nel Regno Unito: onore mai accordato
prima ad alcun presidente degli Usa.
Del resto il rapporto della famiglia reale britannica con
l'Ucraina di Zelensky poggia su basi solide, sin dall'inizio
della guerra con la Russia, coi messaggi di solidarietà di
Elisabetta II, scomparsa nel settembre del 2022. Mentre sono
stati due gli incontri in passato di re Carlo col presidente:
uno a Buckingham Palace, in occasione di una visita lampo di
Zelensky nel febbraio 2023, e l'altro lo scorso luglio a
Blenheim Palace, sfarzosa residenza dei duchi di Marlborough
nell'Oxfordshire dove nacque Winston Churchill, scelta per
ospitare il vertice della Comunità Politica Europea. In quei
casi come oggi, il presidente ucraino indossava l'uniforme
militare, che ha scelto di portare sino alla fine del conflitto
nel suo Paese, come precisato più volte, ma era finita al centro
di un botta e risposta polemico nell'ormai fatidico incontro
nello Studio Ovale. Carlo III si è invece sempre mostrato
impassibile rispetto all'outfit del leader ucraino, anche perché
le uniformi militari sono parte integrante della vita pubblica
dei reali, che vestono pure la mimetica in visita ai reparti
delle forze armate. Ma soprattutto il sovrano ha da tempo
mostrato, a partire dai messaggi in occasione degli anniversari
del conflitto, il suo pieno sostegno al popolo ucraino,
condannando l'invasione delle truppe di Mosca come un "attacco
non provocato", capace di causare "enormi sofferenze". Anche la
regina Camilla è stata molto attiva in questo ambito: ha
incontrato in due occasioni a Londra la first lady ucraina,
Olena Zelenska, come lo sono stati gli altri membri della
dinastia, dai principi di Galles fino alla duchessa Sofia,
andata perfino in visita a Kiev l'anno scorso per "portare la
sua solidarietà agli uomini, alle donne e ai bambini colpiti
dalla guerra".
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