A un giorno dal referendum
scozzese la campagna elettorale si infiamma più che mai. Secondo
l'Independent, il clima è sempre più rovente mentre i politici
dei diversi schieramenti alzano i toni e alcuni di loro sono
stati insultati e minacciati.
Ieri il leader laburista Ed Miliband è stato costretto a
interrompere una visita in un centro commerciale di Edimburgo da
un gruppo di manifestanti pro secessione, che lo hanno
apostrofato come "bugiardo" e "assassino". Il deputato George
Galloway, del movimento radicale "Respect", avrebbe ricevuto la
minaccia di "prendersi un proiettile" in un comizio a Glasgow.
Ma anche il mite Gordon Brown, l'ex premier laburista, ha
dato ai secessionisti dei bugiardi per non aver avvertito gli
elettori delle conseguenze negative di una indipendenza, a
partire dai tagli necessari per il servizio sanitario pubblico.
Il primo ministro scozzese, il nazionalista Alex Salmond, per
tutta la campagna ha accusato Londra di orchestrare una sorta di
"complotto" contro l'indipendenza, coinvolgendo in questo le
grandi società britanniche. Non è stata risparmiata nemmeno la
Bbc, definita come di parte e prevenuta per la sua presunta
copertura della campagna in favore dell'unione.
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