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La polizia kenyota ha sparato gas
lacrimogeni e arrestato decine di manifestanti che protestavano
pacificamente contro una nuova ondata di rapimenti di giovani
oppositori che ha scatenato l'indignazione del Paese. Le forze
di sicurezza kenyote sono state accusate di essere dietro a
decine di sparizioni in seguito alle proteste antigovernative
duramente represse di giugno-luglio nel Paese dell'Africa
orientale, durante le quali, secondo le ong, sono state uccise
più di 60 persone. L'ultima ondata di rapimenti riguarda
soprattutto giovani che avevano criticato il presidente William
Ruto su internet. Due di loro avevano pubblicato un'immagine
generata con l'intelligenza artificiale del capo di Stato
disteso in una bara. La settimana scorsa, la Commissione
nazionale per i diritti umani del Kenya ha elencato sette casi
di rapimento segnalati questo mese, sei dei quali sono ancora
dispersi. Sotto la pressione degli attivisti per i diritti umani
e di diversi esponenti politici, venerdì Ruto ha promesso di
"porre fine ai rapimenti". Oggi decine di manifestanti hanno
risposto a un appello di protesta nella capitale Nairobi,
reggendo cartelli con le foto di alcuni degli scomparsi,
recitando i loro nomi e chiedendo il loro rilascio e la fine dei
rapimenti.
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