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"L'indagine del 2017 è stata una
macchinazione, è stata il frutto di una macchinazione della
difesa". Non usa mezze parole l'avvocato Massimo Lovati, legale
di Andrea Sempio, indagato per la morte di Chiara Poggi,
all'uscita della caserma Montebello di Milano dove al suo
assistito è stato fatto il test del Dna. "Di quali reperti
parliamo? - ha proseguito - ma a che cosa vogliamo paragonarlo,
a quelli di oggi?".
Andrea Sempio è uscito dopo circa un'ora dal suo ingresso nella
Caserma Montebello di Milano, dove era entrato alle 9.30 per
effettuare il test del dna (dopo aver rifiutato di farlo
spontaneamente) su ordine dell'autorità giudiziaria. Sempio,
circondato dai giornalisti, non ha rilasciato dichiarazioni ed è
stato scortato a fatica dai carabinieri fino al taxi. Dopo di
lui invece il suo legale, Massimo Lovati, si è fermato
brevemente a rispondere ai giornalisti, apparendo infastidito
dalle domande che gli venivano rivolte. In particolare ha
denigrato la nuova comparazione dei vecchi reperti, rispondendo
più volte "ma quali reperti? Ma non ci sono i reperti",
spiegando poi che oggi a Sempio è stato fatto il test salivare
senza alcun altro atto: "Le impronte gliele hanno fatte l'altra
volta".
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