Una prima assoluta per la chiusura
della XIX edizione del Pomigliano Jazz in Campania, festival
ideato e diretto da Onofrio Piccolo. Uno spettacolo andato in
scena a quota 1300 metri sulla vetta del vulcano più famoso al
mondo.
Protagonista del concerto evento al tramonto sul Gran Cono del
Vesuvio è stato il fisarmonicista e bandonéonista francese
Richard Galliano. Accompagnato in alcuni momenti anche dal
sassofonista napoletano Marco Zurzolo, il compositore nativo di
Cannes,, ha eseguito anche brani della tradizione partenopea:
"Indifferentemente" e "Rumba degli scugnizzi". In scaletta anche
composizioni di Astor Piazzolla e Edith Piaf, echi di tango,
valse musette e intime improvvisazioni.
Seduti su cuscini sulla roccia vulcanica, con lo scenario del
golfo di Napoli da un lato e la forza evocativa del cratere
dall'altro, 250 gli spettatori ammessi che hanno assistito al
live set acustico, con la suggestione dei colori e delle
sfumature del cielo al tramonto che hanno fatto da scenario
naturale all'evento. Tra il pubblico anche turisti provenienti
dall'Equador e dal Messico.
Dopo i progetti su Johann Sebastian Bach e Nino Rota, e il
recente album dedicato a uno dei più popolari capolavori del
repertorio classico, "Le Quattro Stagioni" di Antonio Vivaldi,
Richard Galliano ha dato vita ad una performance ispirata dalla
location particolare: "Ho suonato ovunque nel mondo ma una
esibizione sulla vetta del Vesuvio è qualcosa di incredibile e
magnifico. Essere qui mi da un'energia particolare. Il luogo
stesso porta una carica emotiva che non ha pari e che mi ha
ispirato una esibizione irripetibile grazie anche al mio amico
Zurzolo che mi ha affiancato e fatto conoscere grandi canzoni
della musica napoletana".
Il concerto è stato organizzato da Pomigliano Jazz con il
contributo dell'assessorato al Turismo e ai Beni Culturali
della Regione Campania, in partnership con l'ente Parco
Nazionale del Vesuvio. Prima dell'inizio dello show gli
spettatori accompagnati dalle guide vulcanologiche, hanno
affrontato l'ardua risalita verso la vetta ammirando non solo il
panorama mozzafiato ma potendo acquisire nozioni storiche sul
Vesuvio e sulle sue eruzioni.
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