(di Francesca Pierleoni)
A poco più di un anno dall'uscita de
La pazza gioia, che aveva debuttato nel 2016 a Cannes, la storia
al femminile di Paolo Virzì con Micaela Ramazzotti e Valeria
Bruni tedeschi continua a vincere premi. Ieri nella serata di
premiazione a Villa Medici, ha ricevuto anche il Globo d'oro
(riconoscimento della stampa estera in Italia) per la
sceneggiatura, scritta dal regista ''con l'amica, praticamente
sorella'' Francesca Archibugi. Il cineasta ha già pronto anche
'Ella & John - The Leisure seeker, il suo primo film girato in
inglese, interpretato da Helen Mirren e Donald Sutherland (''Due
miei miti'' dice sorridendo).
L'uscita in sala sarà a dicembre negli Usa e in Italia a
gennaio 2018 con 01 (potrebbe debuttare alla Mostra di Venezia,
stando alle indiscrezioni, ndr). Inoltre, Virzì tornerà sul set
in autunno: ''Inizierò a girare il mio nuovo film a settembre o
ottobre'' spiega senza rivelare (''è ancora troppo presto")
titolo o trama. Qualche giorno fa ai Ciak d'oro aveva accennato
alla possibilità di tornare a dirigere Luca Marinelli (già
interprete per lui di Tutti i santi giorni), ma si smarca
sornione: ''Non c'è niente di deciso... E' vero però che
Marinelli ha un talento pazzesco. In questo momento in Italia ci
sono tanti ottimi giovani attori e lui è uno dei più bravi in
circolazione''.
Invece non mancano le informazioni su "Ella & John- The
Leisure Seeker", ispirato al romanzo di "The Leisure Seeker" di
Michael Zadoorian: protagonista è una coppia 'over' che si
lancia in una fuga on the road dal Massachusetts a Key West a
bordo di un vecchio camper, per sottrarsi alle cure dei medici e
dei figli ormai adulti. Un'avventura in cui ripercorrono la
storia del loro appassionato amore coniugale che continua a
regalare sorprese. ''Ho girato il film l'estate scorsa, anche
per questo ho un gran desiderio di vacanza - racconta -. Quando
abbiamo scritto il copione insieme a Francesco Piccolo,
Francesca Archibugi e il mio amico americano Stephen Amidon,
scherzavo sul fatto che l'avrei fatto solo con Mirren e
Sutherland protagonisti, pensando non avrebbero mai accettato.
Invece si sono innamorati dei personaggi. Però avevano liberi
solo maggio e giugno 2016, quindi dopo la promozione de La pazza
gioia a Cannes sono dovuto correre sul set''. Vederli recitare
'''era ipnotizzante, bastava che catturassi la loro performance.
Non avevano neanche bisogno di un regista... parlavamo molto di
cucina italiana''.
Per il cineasta livornese trapiantato a Roma da più di 30
anni, la Capitale è ''come una meravigliosa e generosa matrona
che ti accoglie. Appena arrivato non sono riuscito più a
ripartire. E' una città che ti mette anche spesso alla prova, ma
ti conquista''. Cosa pensi del ritorno di Cinecittà a una
gestione pubblica? ''Non sono esperto, ma certo fa malinconia
vederla vuota. Quando ci sono andato per la prima volta,
nell'85, ero un ragazzo. Stavano girando La famiglia di Scola,
c'era Fellini che preparava L'intervista, era un circo
meraviglioso... ora è una specie di pineta di periferia un po'
abbandonata. Speriamo quindi possa rinascere''. Anche se
''sembra che il grande schermo si stia sempre più
rimpicciolendo'' aggiunge, a proposito della crisi dei film in
sala. Ma ''non mi preoccupa, ci sarà comunque sempre spazio per
il racconto, abbiamo bisogno di storie''.
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